Un ballottaggio molto sentito da entrambi i candidati: proprio come avvenne 5 anni fa, i napoletani sono chiamati a scegliere tra Gianni Lettieri e Luigi de Magistris.
Seppure quest’ultimo sembra essere destinato a vedersi rinnovare la fiducia da parte del popolo napoletano, riconfermandosi per la seconda volta sindaco di Napoli, la tensione, dentro e fuori dai seggi elettorali, è molto alta.
L’episodio più controverso è proprio quello della presunta aggressione denunciata da uno dei candidati in corsa per la poltrona di primo cittadino di Napoli, Gianni Lettieri, il cui entourage poche ore fa ha diramato un comunicato che esplica quanto segue: “GIANNI È STATO APPENA AGGREDITO dai membri del presunto “controllo popolare” mentre passeggiava a Pianura con la figlia e un gruppo di cittadini all’uscita da un bar.
Abbiamo denunciato tutto. Appena avremo ulteriori notizie vi aggiorniamo. Inviateci foto e segnalazioni di quello che sta succedendo nel resto della città.
Andate a votare, reagiamo tutti pacificamente a questi metodi squadristi di chi è disposto anche alla violenza fisica pur di mantenere le mani sulla città.”
A supporto di questa tesi, vengono diramate delle immagini che dovrebbero in qualche modo ritrarre gli attimi della presunta aggressione: un giovane intento a girare un video, con il cellulare ben in mostra, in un’altra foto si vedono alcuni ragazzi innocuamente seduti.
Pronta la replica dei ragazzi dei ragazzi dell’Opg di Materdei, ovvero gli attivisti scesi in campo anche questa domenica per assicurarsi che le votazioni si svolgano nel rispetto delle regole. Gli attivisti del “controllo popolare” sottolineano che le immagini pubblicate da Lettieri fanno riferimento al seggio elettore di Piazza Cavour, mentre i fatti denunciati si sarebbero svolti nei pressi del seggio di Pianura.
Questa la versione degli attivisti: “Circa un’ora fa, Lettieri insieme al consigliere comunale di destra Marco Nonno fuori al seggio di Pianura, dove Nonno già si era reso protagonista di intimidazioni in mattinata. Sottolineiamo che Lettieri, in quanto candidato, non può stazionare fuori al seggio! Invece è arrivato, si è avvicinato ai ragazzi del “controllo popolare” che portavano le magliette “antimafia sociale” e gli ha intimato di toglierle. Poi – visto che le magliette restavano, non essendo un simbolo politico – ha iniziato una sceneggiata, cercando di provocare i ragazzi. Che sono rimasti fermi e hanno fatto valere a parole i loro diritti, come si vede da questo video, dove dicono esplicitamente “non vogliamo bagarre”. Capiamo che le parole “antimafia sociale” provochino allergia a Gianni Lettieri, fa sorridere però che parla addirittura di “aggressione verbale di stampo fascista”, quando è invece il suo accompagnatore Marco Nonno che pochi minuti prima aveva minacciato di far arrivare “venti camice nere”.
Non riuscendogli la provocazione preparata a tavolino, Lettieri pubblica sul suo facebook le foto di uno dei ragazzi che faceva il video e di altre persone sedute tranquillamente non a Pianura, ma al Casanova a Piazza Cavour! CASANOVA DOVE DA UN’ORA STAZIONA PROVOCATORIAMENTE UN GRUPPETTO DI FASCISTI CHE FANNO FOTO AI RAGAZZI DEL CONTROLLO POPOLARE.”
E ancora, sui social vengono mosse accuse ben precise agli attivisti, con tanto di foto che mostrano un membro del “controllo popolare” con tanto di cartellino “Dema” ben in mostra: “quale sarebbe il “controllo popolare” se in realtà state chiaramente là per favorire il vostro padrone Giggino? Siete fortunati solo perché chi vi segue ha capacità intellettive ben al di sotto della media e non riescono a capire cosa state facendo in realtà.”
Una domenica decisamente rovente quella in scena all’ombra del Vesuvio, a dispetto delle nuvole che incupiscono il sole.