“Risorgere lo spirito di Pompei con suoni e colori”: così ne parlò in un’intervista passata Adrian Maben, il regista del lungometraggio “Pink Floyd Live at the Pompeii” datata 1972, uno dei concerti live più influenti nella musica rock e nella cultura pop dei nostri giorni.
Un evento dal vivo per i “fantasmi del passato” che ritorna a suscitare il suo fascino per i fan e semplici curiosi il prossimo 21 Giugno, data dell’anteprima della mostra fotografica omonima nell’Anfiteatro degli Scavi di Pompei.
Promossa dal ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo (Mibact) e a cura della Soprintendenza Pompei e di Maben stesso, sulla scia della “Festa della Musica 2016” la mostra nasce in occasione del grande ritorno di David Gilmour, il chitarrista della band rock-psicodelica che suonerà il 7 e l’8 Luglio nell’Arena dei Gladiatori. A distanza di 45 anni dal primo concerto con la formazione storica di David Gilmour, Nick Mason, Roger Waters e Rick Wright.
In attesa del guitarist, il cui live fu annunciato lo scorso 16 Marzo dal ministro Dario Franceschini su Twitter, i visitatori potranno rivivere lo spettacolo del 1971 in un percorso fotografico, che ricompone con brani di sottofondo e centinaia di immagini l’ambiente suggestivo dell’anfiteatro vuoto dove suonò la band, il gusto onirico del lungometraggio e il making di The Dark Side of the Moon, uno degli album più noti del gruppo.
La mostra sarà poi aperta al pubblico dopo il concerto di Gilmour il 9, il 10 e l’11 Luglio e in maniera permanente dal 18 Luglio fino a Settembre.