Nella Biblioteca Nazionale di Napoli sono custoditi 1800 papiri provenienti da Ercolano dalla cosidetta “Villa dei Papiri” costruita tra il 60 ed il 50 a.C. e appartenuta probabilmente a Lucio Calpurnio Pisone Cesonino, suocero di Caio Giulio Cesare.Dopo l’eruzione del 79 d.c. la villa fu invasa dal fango,ma i papiri sono miracolosamente sopravvissuti all’eruzione del Vesuvio.
Fino ad oggi nessuno aveva provato a srotolarli, perché sarebbero andati inesorabilmente distrutti. Ora però, grazie ad una tomografia a raggi X e ad un progetto internazionale,i papiri sono stati scansionati e letti.Il progetto è stato ideato e messo in campo da un team internazionale di ricercatori, guidato dagli istituti del Cnr Istituto di nanotecnologia (Nanotec-Cnr) e dall’ Istituto per il lessico intellettuale europeo e storia delle idee (Iliesi-Cnr), unendo varie competenze provenienti dall’ambito della fisica, della matematica, dell’ingegneria, della papirologia fino ad arrivare alla paleografia e alla filologia classica. La ricerca, pubblicata su Scientific Reports, ha coinvolto diverse strutture, tra cui l’European Synchrotron Radiation Facility (Esrf) di Grenoble (Francia), il laboratorio di tomografia del Nanotec-Cnr di Roma, i laboratori di fisica dell’Università di Roma Tor Vergata e dell’Università della Calabria.
Alessia Cedola, ricercatrice di Nanotec-Cnr spiega:“Abbiamo analizzato due rotoli ercolanesi della collezione con una tecnica avanzata di tomografia a raggi X, solitamente utilizzata in ambito medico, e applicato una serie di algoritmi di analisi dei dati, sviluppati ad-hoc per lo svolgimento virtuale. Questa tecnica che utilizza luce di sincrotrone ha la caratteristica di amplificare il contrasto tra la scrittura e il papiro, così da individuare e distinguere al meglio il testo al suo interno”.
A questo punto si è passati alla fase successiva del progetto, ovvero decifrare i papiri che risultano essere scritti in greco “…decifrato grazie alle competenze presenti presso l’Iliesi-Cnr”, aggiunge Graziano Ranocchia di Iliesi-Cnr, “la lettura ha dato voce a illustri filosofi greci della scuola di Epicuro e alle loro opere inedite, finora solo in parte riportate alla luce. Tali scoperte potrebbero essere in grado di rivoluzionare le nostre conoscenze nel campo della storia della filosofia antica e della letteratura classica”.
Oltre al contenuto dei testi, l’analisi ha permesso di acquisire altre informazioni preziose come l’utilzzo di diverse tipologie di scrittura,un’erronea associazione di un papiro ad un’altra porzione già studiata in precedenza e la presenza di sabbia e piccoli sassi all’interno, probabilmente provenienti dagli eventi catastrofici che precedettero l’eruzione del ’79 d.c.