News omicidio Sara: emergono nuove accuse per Vincenzo Paduano, il ragazzo che ha ucciso brutalmente la 22enne romana, strangolata e poi bruciata dallo stesso, ovvero il suo ex fidanzato.
Non convince la ricostruzione dell’omicidio fatta da Paduano, che aveva parlato di aver usato solo una bottiglietta d’alcol per uccidere la ragazza. Infatti sulla base delle immagini riprese da alcune telecamere di sicurezza poste vicine al luogo del delitto, è emersa una circostanza abbastanza chiara: il killer aveva portato in auto un bidone pieno di benzina con cui ha prima ucciso Sara e poi dato fuoco all’auto della ragazza. Secondo quanto ricostruito dalla procura di Roma, inoltre, Paduano avrebbe acquistato il carburante la sera stessa dell’omicidio.
Un altro particolare non torna agli inquirenti a tal proposito: infatti non solo dalle immagini è evidente che la fiammata si è sviluppata subito, come accade con la benzina. Anche se l’immagine non è ben chiara, perchè rimasta fuori dal raggio di azione delle telecamere, sembrerebbe non essere addebitabile solo alla bottiglietta d’alcool la fiammata che ha avvolto Sara, rincorsa e strangolata alle spalle mentre cercava di scappare e chiedere aiuto.
Anche la ragazza, tramortita, per la procura sarebbe stata cosparsa di benzina. I riscontri sull’uso di una sostanza infiammabile da parte del giovane sono stati delegati al momento alla polizia scientifica dal pm Maria Gabriella Fazi.
Così la posizione del Paduano si complica, ricordiamo infatti che il suo racconto aveva convinto il Gip a rimuovere l’aggravante della premeditazione, ma adesso il capo d’accusa potrebbe cambiare. Una tanica di benzina in auto sarebbe infatti la chiara dimostrazione che Paduano avesse deciso di usare il carburante per cancellare qualunque prova dell’omicidio, dunque con premeditazione.
Il killer nel frattempo viene seguito in carcere da uno psicologo, anticipando mezze verità: «È come se avessi dei flash su quanto successo…», ha detto durante l’interrogatorio, «Ho dei bagliori di ricordi. Non so cosa è successo. Di sicuro ero uscito per bruciare la macchina del nuovo fidanzato di Sara e non certo lei (…) È come quando si legge un libro e si immagina una scena», ha continuato, «Io non so se ho letto un libro oppure ho visto un film. Mi hanno detto ha aggiunto che potrei averla pestata di botte, che potrei averla strangolata. Mi hanno detto questa cosa della sigaretta, ma io sinceramente ci ho messo un po’ anche a capire che il corpo fosse distante dalla macchina, nella descrizione della scena che mi hanno fatto in commissariato».