Siamo nel 2016, e ancora purtroppo risuonano nelle testate di cronaca le parole ‘mafia, ‘ndrangheta’, in riferimento a delitti, sia in Italia che oltreoceano. A tal proposito giunge la notizia che dei sicari hanno ucciso a Montreal, in Canada, Rocco Sollecito considerato uomo di spicco del clan Rizzuto: un clan che avrebbe perso potere a vantaggio delle cosche calabresi.
Sollecito è stato colpito dai proiettili di una pistola a bordo del suo suv, in pieno giorno, ed è morto successivamente in ospedale. E’ possibile asserire che la sua uccisione rappresenta un nuovo colpo per una delle famiglie mafiose più potenti del Canada. La polizia indaga sull’incidente.
“E’ un omicidio legato alla mafia” ha affermato Franco di Genova, il portavoce della polizia di Laval, area in cui è stato ucciso Sollecito. Il figlio, Stefano, è considerato il capo della mafia di Montreal insieme a Leonardo, figlio dello storico padrino Vito Rizzuto.
Dopo l’arresto e poi la morte del capo clan Rizzuto, Sollecito era entrato a far parte della ristretta cerchia di uomini che da una decina d’anni gestiva gli affari illeciti a Montreal; solo due membri di quel gruppo sono ancora vivi, ovvero: Francesco Arcadi e Francesco Del Balso, detenuti entrambi un carcere di massima sicurezza.
L’omicidio di Rocco Sollecito si pone all’interno di una vera e propria faida che dal 2010 ha decimato tutti gli esponenti di spicco del clan Rizzuto, tra delitti e vendette che si sono susseguite non solo in Canada, ma anche in Sicilia e in Messico. In totale negli ultimi cinque anni e mezzo sono state almeno quaranta le esecuzioni accertate.
L’omicida di Sollecito, secondo indiscrezioni, pare sia un uomo sui 30 anni che, conoscendo le abitudini mattutine dell’uomo, lo ha atteso a una fermata dell’autobus, aspettando il suo passaggio in auto. La polizia sta indagando su un altro veicoli che, poco dopo la sparatoria, si sarebbe diretto nelle stessa direzione del killer, forse venendo in suo aiuto.