Dieci immagini per raccontare il Libano delle frontiere militari, della vita distante da casa, del cameratismo, delle missioni di pace. La sintesi straordinaria di un reportage ben più lungo su questa terra di precari equilibri politici e sociali, vista eccezionalmente dalla caserma del contingente italiano UN Unifil Leonte, è firmata dal fotoreporter fiorentino Giuseppe Cabras e sarà esposta dal 4 giugno al 21 giugno al PAN (Palazzo delle Arti, Via dei Mille 60) di Napoli all’interno della collettiva “Mediterraneo. Fotografie tra terre e mare. Edizione 2016”.
“LIBANO”, lavoro realizzato nel Marzo 2015, è inserito nella Sezione Attualità dal Meditarraneo ed esplora l’intimità dei militari impiegati nella missione di peacekeeping delle Nazioni Unite volta a stabilizzare e ratificare i confini meridionali del paese del Medio Oriente.
Ogni contingente inviato dall’Italia si trova a dover vivere per sei mesi nel perimetro protetto della base militare di Shama che, pur grande ed attrezzata, preclude a uomini e donne della missione il contatto con l’esterno, se non per motivi legati alla quotidiana attività di pattugliamento e assistenza alla popolazione. La base offre svaghi di vario genere, ristoranti, luoghi di culto, palestre e spacci, ma su tutto traspare la nostalgia di casa, mitigata solo dalle possibilità offerte dalle connessioni internet e dal miraggio di una pur breve licenza.
Gli scatti, 40×50, hanno il valore dell’immediatezza, proiettano la claustrofobica essenza della nostalgia, dei gesti abitudinari, raccontano di un contesto crudo e asciutto nell’uso sapiente della luce naturale. La macchina fotografica diventa essa stessa, al pari dei tanti ritratti di uomini e donne, uno strumento per combattere il senso del pericolo e dell’ingiustizia.
Fotogiornalista per la New Press Photo, con un’esperienza ventennale nella cronaca, Cabras ha realizzato altri numerosi reportages dal Medio Oriente, in luoghi come il West Bank palestinese, la striscia di Gaza e il confine tra Libano e Israele.