Raimondo Caputo: “l’orco” del parco Verde di Caivano, pedofilo e presunto omicida della piccola Fortuna Loffredo, è un personaggio di per sé inquietante. Avvolto in un fitto mantello di orrore ed omertà, l’uomo sembra un personaggio preso in prestito da una pellicola cinematografica.
Tante le indiscrezioni trapelate sul suo conto, eppure, ieri Caputo ha fatto parlare di sé inscenando un macabro atto dimostrativo: durante i colloqui nel carcere napoletano di Poggioreale dove è detenuto, ha ingoiato una lametta da barba.
L’episodio viene confermato dal direttore della carcere, Antonio Fullone.
Caputo, potrebbe avere messo in bocca la lametta prima di entrare nella sala colloqui. Subito è stato soccorso e portato in infermeria. Secondo quanto si apprende le sue condizioni di salute non sarebbero gravi.
In virtù del feroce pestaggio con il quale fu accolto dai compagni di cella, da diverso tempo la direzione del carcere chiede il trasferimento di Caputo in un’altra casa circondariale. Richiesta che anche il detenuto ha sollecitato più volte.