Giornata mondiale contro il fumo. Oggi, 31 maggio, si dice “No” al fumo. Bandite dunque le sigarette, almeno per una giornata. L’iniziativa rientra nel piano delle politiche di prevenzione.
Roberta Pacifici, direttrice dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’Istituto Superiore della Sanità, ha spiegato al XVII Congresso nazionale sul Tabagismo che poco si è fatto a riguardo ed ogni iniziativa fino ad ora programmata, è stata un insuccesso.
Il numero di fumatori in Italia resta infatti costante e non accenna a diminuire. Sono circa 11 milioni, le persone dipendenti dal fumo. Un quinto della popolazione consumatrice di tabacco, è rappresentata da ragazzi intorno ai 15 anni.
L’ultima vittoria contro il fumo risale alla legge Sirchia. Nella Giornata mondiale senza tabacco, l’Italia cerca di festeggiare un dato del tutto singolare. Siamo l’unico Paese in cui si fuma meno rispetto al resto dell’Europa.
I dati parlano chiaro. Nonostante questo, si registra un dato sensibile: per la prima volta in dieci anni aumenta la vendita di sigarette (+0,5%). Ciò che preoccupa è in realtà lo stallo della situazione. Si diventa fumatori in media, intorno ai 18 anni, per poi smettere intorno ai 42. Se gli adolescenti si avvicinano alla sigaretta, è anche vero che ogni anno un certo numero di persone di una certa età, smette di fumare, ma viene rimpiazzato da un ugual numero di giovani che inizia. A nulla vale dunque ribadire che il fumo uccide. Per oggi almeno, l’opinione pubblica chiede la sospensione della sigaretta.