L’Istituto Cervantes di Napoli, in collaborazione con Acción Cultural Española (AC/E), presenta dal 26 maggio la mostra “Miguel de Cervantes o el deseo de vivir” del fotografo José Manuel Navia, per rendere omaggio a una delle figure più rilevanti della letteratura spagnola, in occasione del IV centenario della morte di Miguel de Cervantes nel 2016.
Il progetto, concepito e realizzato da Navia, ci propone, attraverso 50 fotografie (58×58), un tragitto visivo nei percorsi e nei luoghi attraversati dal grande scrittore spagnolo durante la sua vita, una vita incerta e piena di tribolazioni che si rivela a noi, anche con una certa dose di mistero, nelle sue opere.
In questa mostra, che potrà essere visitata fino al 29 giugno 2016, Navia parte dall’atto del fotografare, in modo soggettivo ed evocatore, i principali luoghi legati alla vita di Miguel de Cervantes, le tracce di tutta un’esistenza, facendo in modo che il risultato finale non sia un’altra collezione di foto di luoghi diversi, ma una serie fotografica che rappresenti lo sguardo personale di un viaggiatore che vuole far suo –nostro– questo territorio cervantino, sia letterario che reale, attraverso l’immagine.
Le 50 immagini che compongono la mostra, sono accompagnate da testi e da citazioni letterarie che le collegano sia alla vita dello scrittore che alle sue opere. Alcalá de Henares, Valladolid, Madrid, Napoli, la Sicilia, Lepanto, Tunisi, Algeri, Orano, Lisbona, Esquivias, Toledo, La Mancia, l’Andalusia, Barcellona, sono alcuni dei luoghi che fanno parte della traiettoria di vita di Cervantes.
“Per questo lavoro ho voluto scattare delle foto negli stessi scenari in cui Miguel de Cervantes (tante volte eclissato dalla sua stessa creatura, don Chisciotte) trascorse i suoi giorni e in cui sognò molti dei suoi personaggi; percorsi e luoghi che abbracciano gran parte della penisola iberica e del mondo mediterraneo: Italia, Grecia, Tunisia, Algeria…, sempre attento alle persone umili e alle rotte lontane dai centri di potere. E la stessa cosa si potrebbe dire di Cervantes, che fa pronunciare al suo personaggio, el Licenciado Vidriera, queste parole: “non sono buono per il palazzo, perché provo vergogna e non sono capace di adulare”, ci dice l’autore.
Navia afferma che “La sfida era affrontare senza riserve, ancora una volta, la difficile e appassionante relazione che si stabilisce fra immagine e parola, fra fotografia e letteratura, sempre sulla base dell’importanza che, come fotografo, concedo all’idea di traccia rispetto a quella di aura, cercare, quindi, questa rivelazione o “apparizione di una vicinanza, per quanto lontano possa essere ciò che l’ha lasciata dietro di sé”, per citare le parole di Walter Benjamin.”
L’esposizione si potrà visitare gratuitamente fino al 29 giugno, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19 e il sabato dalle 10 alle 13.
Al vernissage, in programma giovedì 26 maggio alle ore 19, interverranno la direttrice dell’Instituto Cervantes, Luisa Castro e il fotografo José Manuel Navia che terrà un tour illustrativo per raccontare tutte le opere realizzate per la mostra, presenti nel catalogo.