Emerge sempre più spesso, dalle notizie di cronaca, come il mondo virtuale stia sempre più repentinamente influenzando la nostra vita reale. Gli effetti sono per lo più negativi, come dimostra questa storia incredibile, che ha visto coinvolto un 64enne americano, che lo scorso 14 maggio ha violentato una bimba di 13 anni di Milano, in un appartamento a San Vittore.
La raccapricciante vicenda, ha visto i protagonisti di questa storia conoscersi sul web mediante Second Life, ovvero una piattaforma virtuale. I due si sono anche “sposati” in questa finta realtà, e alla fine hanno deciso di conoscersi. Ma la ragazzina ha poi confessato gli abusi ad un’insegnante che insieme ai genitori ha fatto partire la denuncia. Mentre l’uomo, un americano sessantaquattrenne residente in Portogallo, è stato arrestato con l’accusa di atti sessuali con minorenne.
La vicenda apre ancora una volta la strada a una riflessione circa i rischi del web, e di piattaforme come quelle di Second Life, e l’impossibilità dunque di conoscere realmente chi si cela dietro uno schermo. In questa circostanza virtuale i due erano persino marito e moglie, ma nella realtà il primo era un uomo di sessantaquattro anni e la seconda, invece, una ragazzina di tredici.
Quando i due si sono incontrati fisicamente, avrebbero avuto rapporti sessuali, mentre la moglie effettiva dell’uomo era in giro per la città a fare shopping. Secondo quanto è possibile apprendere dalle indagini, il 64enne, che fa parte di una congregazione, sarebbe giunto a Milano probabilmente in auto insieme con la moglie, una sua coetanea inglese, per un breve soggiorno durante il quale ha conosciuto di persona la ragazzina.
Ad oggi il cittadino americano si trova in carcere, in virtù dell’ordinanza di custodia emessa dal gip Alessandra Clemente.