Istanbul come Milano. Anche l’Islam è sceso in passerella durante la Modest fashion week. Ben 70 stilisti da tutto il mondo hanno rappresentato la donna orientale dettando canoni e tendenze fashion.
Lo stile dell’est lascia sfilare nei due giorni di passerella, un design conservatore fatto di abiti sgargianti, eleganti e super coprenti. L’organizzazione delle case di moda, leader della vendita online dello stile islamico, propone abiti con capo coperto, ma di tendenza per la scelta di stampe e tessuti.
I marchi di moda islamici più importanti al mondo, presentano uno stile semplice e sobrio fatto di hijab e abiti che piacciono molto alle donne musulmane. Di fatto il mercato della moda orientale risulta una potenza emergente del settore. Si prevede che nel Regno Unito crescerà di 100 milioni di sterline nei prossimi anni. A livello mondiale, dal 2019 raggiungerà uno strabiliante fatturato di 484 miliardi, considerando che la popolazione musulmana raddoppierà.
La moda islamica fondata sul concetto di modest fashion, rispetta i canoni morali di una cultura ormai dilagante. I primi negozi del genere sono già arrivati nelle capitali europee; Dubai sta offrendo agevolazioni fiscali ai designer, al fine di incoraggiare i giovani musulmani a tornare nel Golfo per dedicarsi allo stile delle donne, da millenni sottoposte a norme repressive.
Il mondo arabo si prepara a diventare un concorrente diretto dei mercati occidentali. Proliferano ormai i blog di street style che da Istanbul a Tehran documentano gli hijab più cool, presentando così la visione di un Oriente moderno a dimostrazione che la moda islamica non sia fatta più per mettere limiti al gentil sesso.