L’aggressione maturata ai danni di una transessuale 22enne lo scorso venerdì sera in via Astroni ad Agnano, rilancia il tema sugli “effetti collaterali” che “Gomorra” può generare in certi casi su un “certo tipo” di persone.
Quello avvenuto venerdì, non è di certo il primo episodio che parla di omofobia ai piedi del Vesuvio, tuttavia, ciò che in questa circostanza ha destato particolare stupore è proprio l’analogia tra “le scene da fiction” e quelle accolte dalla realtà.
La transessuale protagonista di questa vicenda, infatti, è stata prima insultata e poi accoltellata ad un braccio, riportando una ferita stimata guaribile entro 15 giorni dai sanitari che l’hanno soccorsa, una volta giunta all’ospedale San Paolo.
Proprio lo scorso martedì, nel corso della seconda puntata di “Gomorra La Serie 2” è andata in scena una vicenda che tra i personaggi centrali della trama collocava proprio una transessuale, cantante neomelodica di professione, nonché “amore segreto” dello spietato boss Salvatore Conte.
Quest’ultimo, proprio per non svilire la sua “fama di cattivo” oltre che la sua credibilità di uomo al vertice di un’organizzazione criminale, era costretto a vivere clandestinamente quell’amore, mostrandosi in pubblico con la sorella del suo “vero amore” per non destare sospetti e preservare integra la sua reputazione. Così come avviene alla cena organizzata per festeggiare insieme alle figure di rilievo del clan il suo compleanno. Conte, tuttavia, in quella circostanza, riceve un amaro regalo: è affidato proprio al suo “vero amore” l’intrattenimento musicale della serata organizzata in suo onore. Ed è in quella circostanza che uno dei suoi affiliati inscena uno sfottò piuttosto volgare, esplicito e di cattivo gusto che suscita l’ilarità della sala, sotto gli occhi del boss che, pietrificato e addolorato, assiste inerme alla scena, vedendo il suo “vero amore” scappare in lacrime.
Le frasi piuttosto scurrili rivolte alla transessuale da “’o mulatt’” impazzano in ogni dove da diversi giorni: sui social network e per strada, tra i ragazzi e i ragazzini.
Alla luce di quanto realmente accaduto ad Agnano, è quella stessa scena a finire sul banco degli imputati.
Perché gli artefici dell’aggressione alla 22enne che abitualmente trascorre la serata ni pressi di una stazione di servizio in via Astroni in attesa di clienti, l’hanno prima insultata e poi accoltellata.
A differenza delle altre aggressioni e perfino degli omicidi a carico di transessuali, principalmente insorti al culmine di liti con clienti particolarmente esigenti o restii a sganciare la cifra pattuita per provare “emozioni proibite”, stavolta siamo al cospetto di una vicenda di tutt’altra natura.
Omofobia, razzismo, violenza: un cocktail esplosivo e pericoloso rovesciato addosso ad un bersaglio facile, isolato. Un bersaglio da insultare ed umiliare, con epiteti offensivi, coloriti, mortificanti. E da ferire, anche fisicamente.
La stessa transessuale, a quanto pare, avrebbe spiegato che chi l’ha aggredita ripeteva “frasi di Gomorra” ed “invocava” Salvatore Conte.
Si tratterebbe, dunque, di un delirante episodio di emulazione che sottolinea, ancora una volta, l’effetto boomerang che il clamore sortito dalla seguitissima serie sa generare in taluni casi.
Un fatto che ha scosso e non poco l’opinione pubblica che ha immediatamente puntato il dito contro la fiction, esclamando: “Ci risiamo! Prepariamoci ad accogliere i nuovi “effetti collaterali” di Gomorra La Serie!”