Una centrale per lo spaccio di droga, interamente gestita da donne, è stata scoperta dai carabinieri in un’abitazione di Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli.
Teresa Ricciardi, 39 anni, Nicoletta Turboli, di 26 anni, e Antonietta Ischero, 44 anni, tutte già note alle forze dell’ordine: questa l’identità delle donne tratte in arresto dai carabinieri di Castello di Cisterna e che dovranno rispondere dell’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Antonietta Ischero, tra l’altro, è la sorella di uno dei due presunti assassini di Anatoly Karol, il muratore ucraino ucciso nel tentativo di sventare una rapina in un supermercato di Castello di Cisterna.
In quell’appartamento, le tre donne, si occupavano del confezionamento e dello smercio di cocaina, hashish e marijuana. Un’autentica centrale per lo spaccio di droga, interamente gestita da donne. Un aspetto che conferma e rilancia il ruolo sempre più egemone che “il gentil sesso” sta conseguendo anche tra le fila della criminalità organizzata.
Anche il potere criminale, dunque, appare abbracciare il desiderio di emancipazione femminile proponendo con costante frequenza delle donne nei ruoli che da sempre erano ricoperti esclusivamente da uomini. Dalle donne-boss che non possono essere definite una suggestione cinematografica, a quelle coinvolte nella gestione delle piazze di droga allo spaccio, fino a quelle che impartiscono ordini, custodiscono armi e tirano le orecchie perfino ai loro figli se non sanno fare “i camorristi come si deve.”