«Autobiografia liberamente tratta… dalla mia vita». Così un fuoriclasse dello spettacolo italiano definisce la sua confessione a briglia sciolta, scoppiettante di umorismo e travol- gente autoironia, che assomiglia più a uno show che a un racconto di vita. Un variopinto caleidoscopio di esilaranti siparietti. Ne viene fuori non certo un memoriale di ricordi, piuttosto un lucido, colto e graffiante ritratto del nostro Paese, della sua situazione sociale, di una politica che non è più lotta fra destra e sinistra, ma contrapposizione tra «chi sta (T)Sipras e chi sta sotto, …con il problema poi che non Syriza più!».
In cinquant’anni di palcoscenico ci sono avventure e memorabili incontri artistici, ma c’è anche la gustosa rievocazione degli esordi da imitatore nelle feste di piazza in onore del santo patrono. Uno per tutti: «Sant’Urologo! Che con un’espressione tra il beato e il rincoglionito, teneva tra le dita un segno distintivo della sua “specializzazione”, una specie di pallina, insomma un calcolo». Successi televisivi, incontri, grandi collabo- razioni e spettacoli teatrali con incassi record non hanno sedato la sua profonda inquietudine, che in questo libro viene rivelata al lettore senza pudori. Montesano svela la lotta quotidiana fra il desiderio di far ridere e un’indole burbera, soggetta agli alti e bassi della malinconia.
Una confessione senza reticenze che fa ridere e commuovere, piena di quell’acuta verve che gli ha fatto meritare il soprannome di “vurcano de Roma”.