Mentre nel cuore del centro cittadino impazzavano i festeggiamenti per merito delle gesta sportive conseguite dal Napoli, in uno dei comuni della periferia più “caldi” in termini di criminalità, si è consumato l’ennesimo raid che ha disseminato spari e terrore lungo le strade in cui la presenza della criminalità organizzata sa farsi sentire in tutta la sua temibile violenza.
È successo a Giugliano in Campania, comune dell’area nord di Napoli, nel mirino dei criminali è finito il bar Montella in via San Francesco a Patria, una caffetteria piuttosto frequentata dagli avventori del circondario.
Un uomo in auto, intorno alle due, passando davanti al locale, è sceso dalla vettura per sparare un colpo di pistola contro la vetrina, per poi dileguarsi nel buio della notte.
Una dipendente del locale, una “ragazza immagine” di 37 anni, che si trovava dietro al vetro, è rimasta gravemente ferita. Ora è ricoverata in prognosi riservata nell’ospedale Cardarelli di Napoli. La donna ferita, Elena Berlingieri, è stata colpita al seno destro e presenta lesioni anche a un polmone e al fegato. Secondo i sanitari non sarebbe in pericolo di vita, malgrado le sue condizioni siano comunque gravi.
Ospite del bar nel corso della stessa serata, anche la modella croata Nina Moric, volto noto del mondo dello spettacolo, modella ed ex moglie di Fabrizio Corona che ha lasciato il locale poco prima dell’accaduto.
Sulla vicenda indagano i carabinieri della stazione e del Norm di Giugliano. A terra non sono stati trovati bossoli, gli inquirenti stanno acquisendo e setacciando le immagini dei sistemi di videosorveglianza della circumvallazione esterna. L’ombra del racket, al momento, appare la pista più palpabile che conferirebbe al raid un chiaro scopo intimidatorio.
Il bar Montella, in verità, balzò agli onori della cronaca già nel novembre del 2014 quando le attività commerciali della zona erano ostaggio di rapinatori seriali che mettevano a segno i loro colpi basandosi su un copione pressoché identico: entravano armati e colpivano senza pietà i malcapitati, anche se non opponevano resistenza, come accadde durante la rapina al Tabacchi di via Santa Rita ed al Bar Flute.
La svolta nelle indagini, in quella circostanza, arrivò grazie alla denuncia di un commerciante che fornì dettagli preziosi agli inquirenti: è Gennaro Montella, titolare dell’omonimo bar sulla circumvallazione, anch’egli vittima di un colpo.
“Ne erano in 4, armati di spranghe e chiavi inglesi ed avevano un accento slavo. – raccontò in quella circostanza il titolare del Bar Montella – Hanno preso l’incasso della giornata (2mila euro, ndr) ed hanno preso a schiaffi il barista senza alcun motivo”.
Due episodi probabilmente scollegati, ma che sottolineano la precaria serenità dei commercianti presenti nei territori in cui la morsa della criminalità è così latente.