Impazza la polemica a Napoli intorno alla misteriosa vicenda dei manifesti affissi in diverse zone cruciali della città e che ritraggono il sindaco de Magistris in maglia nerazzurra, accompagnato da epiteti che individuano nella sua presunta fede calcistica dell’ex magistrato lo scarso interesse dell’amministrazione nel risolvere la “questione San Paolo”.
Immediata la reazione dell’attuale primo cittadino di Napoli: “Noi abbiamo mani pulite, abbiamo cacciato la camorra dei colletti bianchi e la corruzione da Palazzo San Giacomo e lavoriamo per la gente senza potere. – si legge in una nota diramata attraverso la pagina ufficiale di facebook di de Magistris – Altri come argomento hanno solo il dileggio e la diffamazione. Infangano la mia assoluta fede calcistica per il Napoli per costruire menzogne, per screditarmi. Danno del bastardo a chi sta restituendo dignità alla città. Dicono il falso sullo stadio perché solo grazie alla nostra delibera la prossima estate cominceranno i lavori per il San Paolo. Noi puliamo la città dai disonesti, loro la sporcano con violenza e odio. Solo tecniche squadriste.”
Il post è affiancato da immagini eloquenti: una nota in cui l’aspirante sindaco Gianni Lettieri – accusato da più parti di essere “la mente e il mandante” del suddetto “raid diffamatorio” – condanna la campagna elettorale selvaggia invitando i suoi supporters a non affrancare manifesti in luoghi non autorizzati e soprattutto la foto degli artefici materiali della malefatta intenti ad attaccare i manifesti alle pareti della città, mentre indossavano una t-shirt sulla quale è riportata “la freccia” simbolo inconfondibile e inequivocabile di “Lettieri sindaco”.