Un’inaugurazione attesa da tempo e resa disagevole ed angusta dal pioggia battente che incalza su Napoli e provincia, quella avvenuta stamani a Pompei, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella e del ministro per i Beni culturali e il Turismo Dario Franceschini.
Inaugurata dunque la mostra dedicata ad Igor Mitoraj, l’artista franco-polacco scomparso nel 2014. Una visita che ribadisce l’attenzione e la vicinanza delle istituzioni per il rilancio del sito archeologico di Poemi che appena qualche anno fa ha vissuto la sua stagione più critica, caratterizzata dagli innumerevoli crolli che interessarono diverse e cruciali aree archeologiche che suscitarono reazioni di forte indignazione.
Il presidente Mattarella è arrivato in una Pompei blindata poco dopo le undici: «Ogni investimento in cultura è ben speso perché è investimento per il paese che crea ricadute di crescita economica, – ha sottolineato Mattarella – il nostro Paese – ha il più grande patrimonio artistico al mondo tutelare e valorizzare è un dovere».
«La pioggia – ha aggiunto il presidente, facendo riferimento al clima che ha contraddistinto la sua visita al sito archeologico pompeiano – rende la suggestione di Pompei come una città che vive. Questa mostra è una straordinaria combinazione tra antichità e contemporaneità. Una città di duemila anni fa e un artista dei nostri tempi le cui opere a Pompei sembrano nella loro collocazione naturale. Ciò dimostra che la cultura non ha tempo e non ha confini. Ci resta l’unico rammarico che Mitoraj non abbiamo potuto vedere realizzato questo suo sogno».
Il programma presidenziale prevedeva inizialmente anche una visita nell’area archeologica e alle domus, ma la pioggia ha ridimensionato i piani: prima la presentazione della mostra all’Auditorium «Mitoraj a Pompei», poi la visita agli scavi, che a causa del maltempo è stata molto più breve del previsto. «Le sculture di Mitoraj stanno splendidamente in questo luogo. Il sogno di Mitoraj era quello di esporre a Pompei ma purtroppo lui se n’è andato. Questa mostra unisce l’antico all’arte contemporanea» ha commentato anche il ministro Franceschini.
Il ministro Franceschini inoltre ha ricordato che dopo anni di tagli il nostro paese ha ricominciato ad investire in cultura: «Oggi l’Italia può dire che il bilancio dei beni culturali è aumentato del 36 per cento nel 2016 rispetto al 2015 con investimenti fino a due miliardi dopo essere stato per molto tempo sotto il miliardo e mezzo. Pompei nel 2015 ha fatto 3 milioni di visitatori e la tendenza è in aumento. Adesso la sfida è rilanciare le aree urbane intorno al sito archeologico.
«I miei predecessori, invece, hanno avuto l’ingrato compito di giustificare i tagli al Ministero della Cultura. Il primo maggio – ha ricordato ancora Franceschini – si è aggiunta la deliberazione Cipe che ha individuato più di 33 grandi progetti del paese che aspettavano da anni risorse per essere completati». Tra questi, ha concluso, ci sono «anche risorse per Pompei».
Terminata la visita agli Scavi di Pompei, abbreviata a causa del maltempo, il presidente Mattarella si è recato alla Basilica dedicata alla Beata Vergine del Santo Rosario per una visita privata. Il Capo dello Stato è stato accompagnato dall’arcivescovo Tommaso Caputo e dal rettore del Santuario, don Mocerino. Subito dopo ha lasciato la città in elicottero.