Pizza: perché solo a pranzo o a cena?
Parte da questa riflessione il progetto “Aperipizza”, un nuovo modo di concepire la pietanza che è candidata a diventare patrimonio dell’Unesco. La nuova frontiera della pizza a portafoglio giunge così nell’orario dell’happy hour con un evento da leccarsi i baffi martedì 31 maggio a Palazzo Caracciolo (Via Carbonara, 112 a Napoli) dalle 19,30 alle 23. A sfornare prelibatezze ci penseranno i maestri pizzaiuoli Aniello Buonocore, Antonio e Giuseppe Tammaro.
“Aperipizza” nasce dall’incontro delle due menti geniali di Giovanni Kahn della Corte, già ideatore di Johnnypizzaportafoglio e beerETTA, e di Marco Zuppetta, responsabile commerciale di Palazzo Caracciolo MGallery by Sofitel.
Due apecar con forno a legna by Johnnypizzaportafoglio in bella mostra nel giardino prepareranno Margherite e Marinare a portafoglio. E per abbeverarsi basterà montare in sella, già perché nel chiostro Cinquecentesco sarà presente anche “beerETTA” ovvero la birra in bicicletta, pronta a spillare Nastro Azzurro ghiacciata ad ogni pedalata. Per gli amanti del vino non poteva mancare un ottimo Gragnano delle Cantine Astroni. L’evento sarà scandito dalla musica selezionata da Radio Yacht.
“Il cibo di strada è in continua evoluzione – spiega Giovanni Kahn della Corte – ed allora abbiamo pensato di sdoganare la pizza a portafoglio e portarla anche in orario aperitivo. Vivremo un momento di vero social network, perché in attesa della preparazione, che avviene davanti ai propri occhi, ci si prende del tempo, si parla di cucina e non solo”. “Portare la pizza in un palazzo storico è la conferma che Palazzo Caracciolo è il salotto buono del centro storico di Napoli – così Marco Zuppetta – dopo moda, calcio, arte, eventi, siamo contenti di poter ospitare un evento culinario che coniuga tradizione ed innovazione”. “La Pizza e il Palazzo Caracciolo: intrecci di storia, cultura, arte e gastronomia – dichiara Armando Salvemini, direttore di Palazzo Caracciolo MGallery by Sofitel – che si ritrovano per guardare al futuro, per continuare a scrivere la Storia di Napoli”.