Da oggi chi ruba per fame non commette reato. A dirlo è la corte di Cassazione che ha scagionato uno straniero per il furto di un panino. Chi deve “far fronte alla imprescindibile esigenza di alimentarsi” si sottrae alle logiche del mercato, si sottrae a qualunque logica, si tratta di sopravvivere.
Così il giovane senza fissa dimora ( e nemmeno uno straccio di euro) è stato assolto perché in fondo un pasto a chi non ha niente non andrebbe mai negato, lo stesso dicasi per un tetto per stare al riparo dal freddo. Roman, questo il suo nome, ha rischiato la prigione pur di non morire di fame.
Un fatto simile accadde qualche tempo fa in un supermercato in Malesia. Il ladro fu arrestato, ma una volta spiegato il perché delle sue azioni al titolare quest’ultimo, ha immediatamente ritirato la denuncia contro l’uomo e gli ha offerto un impiego nel suo market. Quell’uomo aveva perso il lavoro per accudire sua moglie che era in coma a seguito del parto dei loro gemelli.
Persone disperate che, recano sì danno, ma non per trarne profitto. E’ semplice istinto di sopravvivenza. Fortuna che ci siano ancora persone che mettono da parte i soldi per un bene superiore: la dignità dell’uomo. Troppo spesso dimenticata da ognuno di noi, sempre più impegnati nell’adorazione del dio denaro.