Un duplice omicidio risolto dopo oltre dieci anni.
Era l’11 marzo del 2003, quando all’esterno di una sala giochi di corso Resina a Ercolano, i killer freddarono Mario Ascione e Ciro Montella.
L’ennesimo agguato da incastonare nel fitto e complesso mosaico della faida tra i clan Ascione-Papale da un lato e il clan Birra-Iacomino dall’altro. Oggi, si scopre che i mandanti di quel duplice omicidio, secondo gli investigatori, furono i vertici dei clan Birra-Iacomino di Ercolano (e l’ordine partì dal carcere) mentre il gruppo di fuoco fu fornito dal clan Lo Russo di Napoli.
Una verità emersa grazie anche al racconto di ben 14 collaboratori di giustizia che hanno reso possibile la risoluzione di quel giallo e l’identificazione dei presunti killer e mandanti. E il gip del tribunale di Napoli su richiesta della Dda ha emesso nove misure cautelari che hanno raggiunto nove persone già tutte detenute.
Da quanto ricostruito, il duplice omicidio di Mario Ascione considerato dagli inquirenti reggente del clan e Ciro Montella, suo guardaspalle, fu compiuto in risposta all’assassinio di Giuseppe Infante, cognato del capoclan Giovanni Birra. L’omicidio, secondo quanto hanno stabilito gli inquirenti, costituiva una risposta eclatante all’assassinio di Giuseppe Infante, cognato del capoclan dei Birra, avvenuto il 28 giugno del 2001. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa grazie all’importante lavoro di indagine fatto dal pm Pierpaolo Fippelli e dai carabinieri di Torre del Greco.