68 anni fa nasceva Gino Strada, una figura storica della medicina umanitaria e del pacifismo italiano. Parliamo dello storico fondatore della ONG Emergency, con cui è impegnato a portare cure mediche nei teatri di guerra e nelle aree più povere del pianeta.
Nel ’78 si laurea in Medicina, specializzandosi poi in chirurgia d’urgenza a Milano. Negli anni dell’università Luigi Strada, è a capo del servizio d’ordine della propria Facoltà; sono gli anni in cui, soprattutto nel capoluogo lombardo, il Movimento Studentesco sta aprendo gli occhi e lottando per i propri diritti.
Dal 1989 al 1994 entra a far parte del Comitato Internazionale della Croce Rossa, prestando soccorso in diverse zone colpite dalla guerra. Quest’esperienza rafforzerà il suo netto rifiuto della guerra, ispirando l’idea di dar vita a una nuova associazione umanitaria. Così, nel Maggio del 1994, insieme alla moglie Teresa Sarti e altri colleghi fonda Emergency, reclutando medici, infermieri ed esperti di logistica e raccogliendo i fondi necessari per la prima missione in Ruanda.
Premiato nel 2001 con il Colombe d’Oro per la Pace e nominato “cittadino onorario” di diversi comuni (tra cui Empoli e Montebelluna), la tenacia con cui difende la pace lo porta spesso a scontrarsi con le Istituzioni italiane e i governi stranieri, denunciando l’aumento continuo delle spese militari.
Candidato alla Presidenza della Repubblica dal Movimento 5 Stelle nel 2013, nello stesso anno partecipa alla celebre “notte degli Oscar” in quanto protagonista del documentario Open Heart di Kief Davidson, nominato per il “miglior cortometraggio documentario“.
Il 16 aprile del 2015 ha annunciato, sul suo profilo Facebook, che finalmente la temutissima epidemia Ebola, che ha visto in prima linea l’ONG Emergency, è sotto controllo, infatti, ha aggiunto Gino Strada, fatta esclusione per pochi casi sporadici ancora presenti in Africa, l’epidemia può dirsi vinta.
Strada, sempre dal suo profilo Facebook, ringrazia quindi tutti i collaboratori impegnati per mesi nella lotta al virus Ebola in Africa occidentale: “Grazie a tutto il nostro staff, alle centinaia di persone che si sono impegnate con passione e professionalità. Grazie a tutti voi – conclude – che ci avete incoraggiato e sostenuto in questa esperienza durissima e rischiosa, da soli non ce l’avremmo fatta”.
Parole, quelle del fondatore di Emergency, sulle quali interviene poco dopo l’Oms, per ricordare che l’Ebola non è stata completamente sconfitta. Il numero di casi “continua a diminuire e le zone di trasmissione si stanno riducendo”, ma “l’epidemia non è ancora finita e richiede continuo impegno e fondi per arrivare a ‘zero casi’“, ha detto il portavoce della Organizzazione mondiale della Sanità, Gregory Hartl.
Dunque, avverte il portavoce Oms, “i governi, lo staff Oms, i partner e gli operatori sanitari locali devono continuare il proprio lavoro nelle comunità al fine di fermare le trasmissioni, tracciare tutti i contatti delle persone infettate e curare i malati”.
Ad ogni modo, risulta doveroso ricordare il giorno della nascita di un grande uomo, saggio come pochi al nostro tempo, che ha fatto dell’aiuto umanitario la sua filosofia di vita.
“Se la guerra non viene buttata fuori dalla storia dagli uomini, sarà la guerra a buttare fuori gli uomini dalla storia.” Parole di Gino Strada.