Il secondo atto dell’inchiesta che il mese scorso ha portato all’arresto di due colonnelli dell’Esercito Italiano e di un imprenditore, è sfociato, questa notte, in ordinanze bis per gli ufficiali Gaetano Mautone e Antonio Crisileo e per il costruttore Francesco Caprio e nell’arresto di altre quattro persone. Del “sistema” di tangenti per manipolare gli appalti banditi dal Ministero della Difesa per la ristrutturazione e la manutenzione delle caserme dell’Esercito, facevano parte altre persone e, secondo la procura di Santa Maria Capua Vetere, anche il comandante del X Reparto Infrastrutture, quartier generale per l’affidamento dei lavori nelle caserme: in manette stanotte è finito così anche Eugenio Carannile. Ordinanza di custodia, poi, per Raffaele Bisogno, capo ufficio lavori del X Reparto, e per Cinzia Giunta e Aniello Palomba, commissari delle gare manovrate. Il blitz è stato eseguito dalla Guardia di Finanza (in azione la compagnia diretta dal capitano Domenico Ruocco) e dalla Squadra Mobile di Caserta (coordinata dal vicequestore Alessandro Tocco) al culmine di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone. Le accuse riguardano numerosi casi di corruzione.
Dall’inchiesta è emerso un consolidato rapporto tra un imprenditore casertano e due tenenti colonnello dell’Esercito che si occupavano di gare d’appalto per l’affidamento di lavori commissionati dal ministero della Difesa.
Crisileo e Gaetano Mautone, ufficiali dell’esercito, rispettivamente, con mansioni di capo ufficio amministrazione, il primo, e, capo ufficio contratti, il secondo, per svariati episodi di corruzione. Le indagini hanno consentito di accertare un cospicuo numero di episodi di corruzione intercorsi tra gli ufficiali e l’imprenditore casertano. L’attività investigativa, svolta anche attraverso servizi di intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, oltre a numerosi pedinamenti grazie ai quali è stato appurato come svariate gare di appalto fossero state assegnate ad imprese riconducibili al Caprio, dietro elargizione ai pubblici ufficiali di somme di denaro ed altre utilità.
In particolare, si è accertata la elargizione del Caprio della complessiva somma di 44.000 euro a beneficio di Mautone, capo amministrazione del X Reparto, in relazione a due diverse gare di appalto aggiudicate in favore di imprese del suo gruppo, nonché la promessa da parte dell’imprenditore di versamento della ulteriore somma di 12.000 euro in favore del Mautone e del Crisileo per la assegnazione di ulteriori lavori. Circostanza, questa, che unitamente con altri elementi già agli atti, lascia presumere l’esistenza di un vero e proprio sistema di illecita gestione degli appalti operante all’interno del X Reparto Infrastrutture dell’Esercito Italiano. In sede di esecuzione della misura degli arresti domiciliari, è stata data esecuzione anche al sequestro della somma di denaro di 49 mila curo nei confronti di Mautone Gaetano, pari all’importo del profitto della corruzione.
L’Esercito ha avviato le procedure per la sospensione dal servizio dei due ufficiali arrestati oggi, insieme ad un imprenditore, con l’accusa di corruzione in appalti per le opere pubbliche, nell’ambito di un’inchiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere. La forza armata conferma «la piena fiducia, disponibilità e collaborazione all’azione della magistratura» ed una «policy di tolleranza zero nei confronti del personale autore di tali episodi». L’Esercito fa sapere di aver già incrementato, al proprio interno, le attività di nuclei ispettivi e di controllo, su tutto il territorio nazionale presso i propri enti/reparti, finalizzate a prevenire e contrastare il fenomeno della corruzione. Questi comportamenti, sottolinea, «danneggiano l’agire di tutti quei soldati che, quotidianamente, prestano servizio con spirito di sacrificio ed elevato senso dello Stato, compiendo il proprio dovere anche a rischio della vita». L’Esercito adotterà «qualsiasi misura per perseguire chiunque si sia reso responsabile di comportamenti che ledono il prestigio e la reputazione di una Istituzione fondata su principi di onestà, lealtà e senso del dovere».