Il Festival della Filosofia in Magna Grecia è un’esperienza didattica che invita i partecipanti a realizzare un percorso filosofico fuori e dentro sé, collocando al centro dei propri percorsi metodologici “l’incontro con gli altri”, “il valore della persona” e “l’esperienza”. Il Festival è un’officina, un luogo di sperimentazione sottesa al principio di relazione che, attraverso la maieutica, spinge alla ricerca di un’espressione dinamica del proprio sé, seguendo un percorso di scoperta, di indagine, con la volontà di ricostruire un’ identità individuale e collettiva.
Aspetto centrale all’interno del FFMG è il metodo esperienziale applicato alla persona . Tale approccio utilizza al suo interno elementi teorico-metodologici fondamentali, già acquisiti e condivisi dalla comunità scientifica in campo socio-psico-pedagogico; teorie psicodinamiche cognitivo-comportamentali; intelligenza emotiva; apprendimento attivo; reti sociali; teorie sistemico-relazionali, motivazionali, ecc.), strutturati in una formula che può essere sintetizzata in alcuni concetti – chiave:
Percorso. L’intervento deve tradursi, nella sua fase operativa, in un Percorso per il gruppo classe e per ciascuno studente al suo interno, un piano di lavoro che si articola su obiettivi mirati. In questa ottica va interpretata la prospettiva dell’intervento: opportunità di realizzare un cammino, di compiere un processo sia personale, sia di gruppo. Partendo da un’emozione, individuando un significato, un tema importante per
la propria vita, attivando una ricerca, giungendo ad una nuova consapevolezza di se e della realtà, da comunicare agli altri ragazzi che hanno condiviso lo stesso percorso come scambio d’esperienza. Il processo non riguarda solo lo studente e la classe, ma è condiviso dall’insegnante che lo accompagna, e dall’operatore che interagisce nell’intervento.
Esperienza. Il modello d’intervento tende a favorire essenzialmente la realizzazione di un’esperienza, che consiste in un processo d’interazione sequenziale tra aspetti emotivi, cognitivi, relazionali e valoriali.
Si può affermare che la “esperienzialità”, come carattere metodologico, è “opportunità di crescita”.
Privilegiare l’“esperienza ” diventa quindi conseguenza logica, proprio in virtù di quei bisogni “primari” che sono alla base della crescita e della formazione della personalità.
Bisogni che se disattesi o insufficientemente soddisfatti, sono causa di disagio o di possibili dipendenze ed evenienze patologiche.
Promozione. (valorizzazione delle risorse). I Percorsi Esperienziali si basano sulla valorizzazione di risorse, verso un obiettivo di positività, fondamentale per favorire la crescita e il benessere dei giovani. Risorse fondamentali sono sicuramente quelle personali, che vanno scoperte, conosciute, valorizzate dentro di se, ma anche quelle riferibili alle figure che interagiscono nel percorso (insegnanti, educatori, ecc.), e alle potenzialità funzionali della Scuola (attività didattica, discipline, saperi e cultura, ecc.).
Oltre che sui giovani, il Percorso tende ad investire prioritariamente sui docenti, sulla loro cultura e professionalità, e sull’esperienza acquisita nella relazione quotidiana con gli studenti.
Il Festival della Filosofia è un progetto dedicato agli adolescenti che propone un’esperienza emotiva e culturale di forte impatto.
Gli obiettivi sono di:
– attivare il processo di ben-essere, che aiuti a star bene con se e con gli altri, capace di rispondere ai bisogni di crescita della persona quali equilibrio, autonomia, autostima, responsabilità, identità, empatia;
– sviluppare il “pensiero critico” fuori dalle mura accademiche e dalle aule scolastiche per riportare la Filosofia nell’agorà.
Il modello proposto tende a favorire la realizzazione di un’esperienza e di un processo d’interazione tra aspetti emotivi, cognitivi, relazionali e valoriali.
Il “Festival della Filosofia in Magna Grecia” è un evento di marketing territoriale, multidimensionale, ideato, progettato ed organizzato da Giuseppina Russo e Iriana Marini, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione culturale omonima, è accompagnato dal sostegno, del Presidente della Repubblica, dell’assessorato alla Cultura della Regione Campania e del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano
E’ il primo festival della filosofia in Italia indirizzato agli adolescenti e realizzato dove la disciplina filosofica è stata generata. Il territorio dell’antica Elea è il luogo dove nasce e vive Parmenide (510 a.C.), fondatore della scuola filosofica eleatica.. “Vi ebbe influenza Senofane, filosofo né scettico né fanatico, critico acuto dei guasti della società del suo tempo. Un luogo che non è improprio definire sacro…”.
L’evento rientra tra i festival di approfondimento culturale, esaltando la vocazione culturale dell’ area, porta nuova linfa e crea un importante indotto in termini non solo d’immagine e di qualità della vita, ma anche di occupazione e di presa di coscienza del patrimonio culturale, archeologico, architettonico e artistico della zona. Il Festival ha già attratto in Cilento in questi anni 6000 ragazzi, che hanno seguito con estremo interesse l’iniziativa.
La sesta edizione- suggellata dall’Adesione e la Medaglia del Presidente della Repubblica- dal 15-21 ottobre 2012 del Festival ha declinato il tema “Lucentezza: Aglaia”, in programma un caleidoscopio di iniziative di qualità: passeggiate filosofiche teatrali, dialoghi filosofici, laboratori di teatro, musica, danza, narrazione, meditazione, sceneggiatura, pittura, fotografia, incontri con personalità del mondo scientifico/filosofico. I dialoghi filosofici e i laboratori sono strutturati su una metodologia attiva basata sulla fiducia nel processo di sviluppo e maturazione della persona. La qualità che caratterizza la relazione docente-discente crea un clima stimolante sul piano dialettico.
La metodologia didattica fondata sull’indagine conoscitiva, promuove lo studio e la pratica della filosofia, ovvero l’esercizio della disciplina, “un saper essere ed un saper fare”.
Il Festival sviluppa la discussione filosofica dentro e fuori le accademie, riportando la filosofia nelle piazze e nei luoghi dov’è nata dimostrando quanto sia vivo il bisogno.
Ogni edizione del FFMG vede coinvolte diverse località, ognuna rappresenta le peculiarità e le tipicità del territorio fortemente poliedrico per risorse ed opportunità. Alcuni delle località e dei siti archeologici e naturalistici coinvolti:
Il Parco archeologico ed Antiquarium di Velia sito archeologico riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. La magnificenza culturale di Elea si deve, in particolare, alla scuola filosofica, detta per l’appunto Eleatica, che segna indelebilmente, in profondità con la teoria dell’Essere il cammino del pensiero occidentale. Il suo fondatore fu Parmenide; Zenone e Melisso di Samo ne proseguirono l’opera.
Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano Patrimonio mondiale dell’umanità dichiarato dall’Unesco “esempio eccezionale del rapporto tra uomo ed ambiente naturale nel mediterraneo dal paleolitico medio ai nostri giorni” è inserito nella categoria dei paesaggi culturali, come patrimonio mondiale dell’umanità, e nella rete mondiale delle Riserve della biosfera del programma Mab (Man and Biosphere). Al Parco fanno da cornice monti segnati da profondi valloni scavati dall’azione erosiva dei fiumi, paesaggi emozionanti dove il tripudio della natura ha cesellato, con una sapiente architettura, alte montagne che cingono dal freddo continentale, fitte foreste di lecci e faggi, popolate da falchi pellegrini e da aquile reali, boschi di castagni. Canyon attraversati da torrenti sinuosi , dolci colline ammantate da uliveti secolari degradanti nella lussureggiante macchia mediterranea,spiagge immense , vertiginose scogliere che si proiettano nel mare cristallino,magnifiche baie che proteggono dall’impeto del Mediterraneo,pini marittimi adagiati lungo i promontori, tratteggiano l’incantevole proscenio della costa Cilentana Il Cilento è anche il luogo dove agli inizi degli anni cinquanta Ancel Keys,famoso fisiologo americano, “inventò” la Dieta mediterranea, oggi riconosciuta anch’essa dall’Unesco Patrimonio Immateriale dell’ umanità. La dieta cilentana stile di vita mediterraneo rende longevi, contribuisce al ben-essere, è un’alimentazione sana e genuina che rispetta le stagioni, i cicli della natura, una tradizione culinaria antica e saggia.
Certosa di San Lorenzo, sita nella città di Padula, è dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, uno dei monumenti monastici più importanti d’Europa. Ha una superficie di 51.500 metri quadrati al suo interno ci sono 320 stanze, 300 colonne, 52 scalinate, 2,5 chilometri di corridoi. Imponente è il Chiostro Grande circondato da 84 pilastri si estende su 12.000 metri quadrati. L’edificio originario su cui fu costruita la Certosa, fu donato ai Certosini nel 1306 da Tommaso II Sanseverino , conte di Marsico. Oggi la Certosa ospita il Museo Archeologico della Lucania Occidentale, ricco di reperti risalenti ad un periodo storico che va dalla preistoria all’età ellenistica.
Oasi naturalistica di Morigerati un angolo paradisiaco del Cilento, dove cascate, sorgenti di acqua cristallina, piccoli laghetti e il mulino seicentesco fanno di questo luogo uno dei più belli della provincia di Salerno.Il Comune di Morigerati, da tempo attento a seguire una politica di tutela ambientale, non tralascia nessuna opportunità che possa rendere confortevole l’interesse degli ospiti, anche stranieri, che visitano un territorio che presenta eccezionalità paesaggistiche di suggestiva bellezza
Baia Trentova Tra gli incanti della costiera cilentana. Questo luogo presenta un paesaggio magico e inviolato e acque cristalline. La baia prende il nome dall’omonimo scoglio, perchè, secondo la leggenda in tempi lontani furono trovate nelle grotte sottostanti la roccia affiorante trenta uova di gabbiano o di tartaruga marina.Lo scoglio azzurro, quasi bianco, trascina la mente verso i racconti omerici, il pensiero vola libero alle mitiche sirene, alle loro malie, da Trentova pare sentirne il canto o meglio l’incanto, tutto è seducente miraggio, è richiamo assoluto al magico e al fiabesco.
Vallo della Lucania insignita recentemente del titolo di città con un decreto del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, con le frazioni di Massa, Angellara e Pattano, e si può definire come il centro commerciale e di servizi più importante del Cilento.Da visitare: Il crocifisso ligneo opera del XVII sec. custodito all’interno della chiesa del Crocifisso in P.zza Santa Caterina,la chiesa di Santa Maria delle Grazie(1480) opera dei padri domenicani, da ammirare la Cattedrale dedicata a San Pantaleone, ricca di opere d’arte, con l’ampolla del sangue del santo sempre sciolta. Vallo della Lucania si trova ai piedi del monte Gelbison, montagna sacra, che vanta uno dei luoghi di culto più rinomati del Meridione, il Santuario della Madonna di Novi Velia. Questo antichissimo santuario basiliano si trova a soli 20 chilometri di distanza da Vallo, ad un’altezza di 1700 m, ed è meta ogni anno di migliaia di pellegrini provenienti da ogni parte d’Italia
Casalvelino è caratterizzata da una lunga spiaggia bianca, all’interno è situato il ridente borgo di Casalvelino paese che nel toponimo conserva il legame con Velia. Eccellenti le produzioni di olio e formaggi,la vocazione agricola del paese ha favorito lo sviluppo del turismo rurale.
Pollica si presenta come una piccola costellazione di borghi, talora volti al monte Stella, altre al mare e ne fanno parte le località di Acciaroli, Cannicchio, Celso, Galdo e Pioppi. Pollica partecipa al movimento internazionale Cittaslow, le “Città del Buon Vivere; il vivere slow tende a ricreare un nuovo umanesimo dell’essere e dell’abitare nei luoghi. Nel centro storico si erge il Castello dei Principi Capano ereditato nel 1290 da Guido d’Almente successivamente acquistato dalla famiglia Capano. L’attuale sistemazione architettonica è frutto del restauro effettuato nel 1610 per volere di Vincenzo Capano, XV° principe di Pollica.
Salerno incastonata nel suo spettacolare golfo; è una città antica, le sue origini risalgono alla civiltà della Magna Grecia. Divenne il centro più fiorente del Mezzogiorno con la conquista dei Longobardi nell’VIII secolo, diventando anche un importante centro di studi con la celebre Scuola Medica Salernitana, la più antica istituzione medica dell’occidente, le sue origini risalgono forse al VI secolo d.C., alla scuola medica operante a Velia.Nella Salerno medioevale si trova il “Giardino della Minerva”noto orto botanico quale unico esempio di raccolta e conservazione di piante medicinali utilizzate dall’antica Scuola Medica Salernitana. Oggi Salerno è una città in piena rinascita, grazie ad un riuscito piano di riqualificazione, modello di rilancio urbano di rilievo internazionale.
Ascea centro di origine medioevale, è situata su una collina da cui si gode un’ampia e splendida vista sulla costa e sulle rovine dell’antica città di Velia. Essa costituisce la sintesi armonica di natura, mare, storia e cultura. Ascea conserva ancora la struttura urbanistica e architettonica del tardo medioevo, di rilievo i palazzi settecenteschi con particolare riferimento al Palazzo Ricci, già De Dominicis, ricco di fregi e di particolari architettonici.
Castellabate tra “i borghi più belli d’Italia” tipico borgo medioevale, un peculiare groviglio di vicoli, archi e case attraversato da scalinate che conducono a piazzette, corti, chiese, palazzi nobiliari (dove sono stati ospiti personaggi illustri come Gioacchino Murat a palazzo Perrotti nel 1811) , fino a raggiungere l’antico castello risalente al 1.123 voluto dal IV abate di Cava Costabile Gentilcore. Dall’alto domina i borghi marinari di San Marco e Santa Maria di Castellabate caratterizzati da lunghe spiagge fino a Punta Licosa meraviglia della natura, Parco Marino Subacqueo un vero paradiso per i sub che amano l’archeologia. La strada costiera s’inoltra in questa natura da incanto, regalando panorami struggenti.
Castelnuovo Cilento borgo dell’entroterra cilentano arroccato su di una collina ha mantenuto l’antico tessuto urbano di origine medievale prende il nome dall’antico castello che sorge nella parte più alta del paese. Nel Periodo della dominazione lomgobardica il castello, insieme a quelli di castellammare della Bruca, e di Novi Velia, costituì un grande sbarramento alle vie di comunicazione che, a quell’epoca attraversarono la regione. Secondo la tradizione, dopo la caduta del castello della Bruca (i cui ruderi e la torre sono ancora visibili sull’acropoli dell’antica Velia), gli ultimi abitanti l’abbandonarono e, risalendo la piana verso l’interno in cerca di un rifugio più sicuro, posero la loro dimora nei pressi di una vecchia fortificazione normanna che da allora, accresciuta dal nuovo flusso, prese il nome di Castelnuovo.
Agropoli i Bizantini le diedero il suo attuale nome Akropolis. Nell’882 cadde in mano saracena, sotto il cui dominio rimase fino al 915 circa. Fu poi la volta dei Normanni, che diedero il via ad un lungo periodo di domini feudali che si succedettero fino al 1660, quando il feudo venne acquistato dai Duchi di Sanfelice. Lo stemma ducale è ancora visibile sulla porta d’ingresso della città; al borgo antico si accede attraverso una grande scalinata a gradoni, sopravvissuta ai livellamenti stradali dell’urbanistica moderna. Da vedere il castello, con le sue imponenti torri circolari. Da visitare anche la Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo, recentemente restaurata, e quella di Santa Maria di Costantinopoli, del VI secolo.