Un atto concreto di contrasto alla violenza dentro e fuori dagli stadi e non solo.
“Fratellanza Italiana Calcio” è il progetto che porta la firma della Società Sportiva Calcio Napoli che persegue lo scopo di promuovere con attività sociali, l’integrazione dei giovani per il superamento della marginalità.
Nell’ambito di questo progetto si inserisce la concessione, da parte dell’Amministrazione Comunale di Napoli, dell’associazione Onlus per Vittime della violenza sportiva “Ciro Vive”, presieduta da Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, che si trova all’interno del Polifunzionale di Scampia.
Il progetto è stato presentato durante una conferenza stampa alla quale hanno partecipato l’assessore al Patrimonio, Alessandro Fucito, e l’assessore all’Istruzione, Annamaria Palmerio, oltre alla signora Leardi.
Insieme al ripristino della sede dell’associazione “Ciro Vive”, è stata riqualificata, a spese del Napoli Calcio, la palestra dell’Istituto comprensivo “Ilaria Alpi – Carlo Levi” di Scampia, la scuola frequentata dal giovane tifoso del Napoli ferito mortalmente a Roma prima della finale di Coppa Italia nel maggio del 2014.
Il progetto si muoverà su due grandi linee: azioni didattico-educative e azioni a supporto dell’edilizia scolastica. Rispetto alle prime, sono previsti training di formazione per acquisire una vera cultura dello sport, con la collaborazione di esperti di psicologia e sociologia, anche con la partecipazione dei calciatori e dello staff tecnico del Napoli. Saranno organizzati gemellaggi con gli allievi delle scuole presenti nelle zone dove ci sono state manifestazioni di odio razzistico e di intolleranza. Saranno anche realizzati prodotti multimediali finalizzati alla lotta contro il razzismo e la violenza nello sport. Rispetto alle azioni a supporto dell’edilizia scolastica, il progetto prevede ll ripristino e la messa in sicurezza di palestre, spazi e impianti sportivi all’interno delle scuole di Scampia.
“Sarà la casa di Ciro” ha affermato Antonella Leardi, spiegando che l’intervento del comune di Napoli è stato provvidenziale, in quanto necessario per arginare le infiltrazioni d’acqua che interessavano le pareti esterne dell’edificio. Un primo, significativo passo, quindi, per impostare un nuovo ed importante presidio antiviolenza tra le mura del quartiere Scampia.