Mentre seguita a tenere banco il problema della sanità in Campania, la giornata odierna è stata contraddistinta dalla visita del ministro Lorenzin che ha partecipato all’inaugurazione del laboratorio di robotica presso il Policlinico universitario Federico II di Napoli per poi far visita all’ospedale Pascal.
“Le Regioni devono fare di meglio sulla scelta dei manager. La differenza tra un ospedale e un altro lo fanno le persone, la classe politica deve investire su personale di qualità”. Ha affermato il ministro Beatrice Lorenzin. “Sto facendo un giro delle strutture per rendermi conto della situazione”, commenta Beatrice Lorenzin. “Il Pascale è una struttura di eccellenza, ne abbiamo parlato anche in Inghilterra di recente – dice – specie per quello che riguarda la cura del melanoma. E mi sembra siano soddisfatti delle prestazioni rese dal personale sanitario”.
Proprio su quest’ultimo argomento, parlando sulla situazione della Campania in piano di rientro, la Lorenzin spiega che “c’è oggettivamente una situazione di difficoltà legata al blocco del turnover. La Regione per fortuna ha comunicato i fabbisogni e c’è stato uno sblocco parziale che consentirà assunzioni, anche se in fase iniziale a tempo determinato”.
A giudizio del ministro, però “il problema della sanità si risolve costituendo le reti dell’emergenza, della riabilitazione e delle altre specialità che consentono di alleggerire gli ospedali per fare in modo che non scoppino. Serve anche un management capace, che sappia gestire le aziende. Dopo una fase di tagli, adesso bisogna investire”. “Bisogna lavorare sulla qualità del servizio, che richiede scelte profonde – aggiunge il ministro – cosa che adesso sta facendo la Regione, intervenendo finalmente sulle reti, quella oncologica, quella dell’urgenza, delle malattie croniche, della riabilitazione. È necessario costruire questi network, per fare in modo che l’ospedale non sia l’unica risposta”. “Se manca una rete che affianca l’ospedale – sottolinea il ministro – finisce che l’ospedale esplode e non funziona, cosa che è accaduta varie volte in Campania, ma non sempre. Questo va fatto in sinergia, dialogando con la presidenza di questa Regione (che mi sembra animata da grande passione e voglia di cambiamento), con la struttura commissariale e con le strutture sul territorio, nell’interesse dei cittadini campani”.
“L’implementazione della rete delle emergenze è fondamentale anche per arginare il fenomeno delle barelle continua il ministro a margine dell’inaugurazione del laboratorio di robotica presso il Policlinico universitario Federico II di Napoli. Quello delle barelle non è solo un problema campano ma è una questione comune a tutte le regioni in regime di piano di rientro. Per questo, occorre impiantare una rete dell’emergenza efficiente che con il supporto del 118 avvii il paziente alle strutture dove c’è disponibilità di posti letto. Bisogna, inoltre, sviluppare anche la cultura della prevenzione perché la gente deve capire che in ospedale bisogna andarci quando è necessario”.
Infine, la Lorenzin sottolinea, dopo l’allarme lanciato dal governatore Vincenzo De Luca sulle rischio che la Campania possa perdere 7-800 posti letto, che “non c’è nessun rischio, anzi con il calcolo ce ne dovrebbero essere 600 in più. I problemi relativi alla ripartizione del Fondo sanitario? C’è una norma che privilegia il criterio dell’anzianità. Bisogna lavorare in Conferenza Stato-Regioni per eventuali modifiche”.
“Serve rinnovamento totale della sanità campana che può essere la prima, il livello qualitativo che abbiamo qui non ha eguali. Ci manca organizzazione ma vogliamo essere primi in Italia, costi quel che costi. Io sono un pacifico guerriero. Nei prossimi giorni apriremo una battaglia a fondo e conclusiva sul riparto del fondo nazionale per fermare una truffa ai danni della Campania che perde 100 milioni l’anno. Qui il reddito pro capite è la metà di quello di un cittadino di Milano. C’è gente che non si cura più. Abbiamo una mobilità passiva di oltre 300 milioni di euro. Ma c’è un sistema che rende eterno il divario Nord-Sud, vedi la questione dei posti letto per i quali abbiamo un taglio equivalente a chi va a curarsi fuori regione”, promette il governatore campano Vincenzo De Luca.
“Il taglio dei posti letto sarebbe stato intollerabile. Per fortuna si è trattato di un errore, anche se conoscendo i ministeri so che ci sono dei marpioni che basta che ti giri un attimo ti levano ciò che è tuo”. Vincenzo De Luca scherza sullo scampato pericolo degli 800 posti letto da tagliare in Campania.
“Ho avuto due tre giorni di confusione – ha aggiunto il governatore campano prima che il ministro Lorenzin, con lui al Policlinico di Napoli, confermasse che i posti non sono a rischio – perché dai calcoli fatti dalla struttura tecnica del ministero risultava la necessità di tagliare in Campania altri 800 posti letto. Ovviamente abbiamo reagito e spiegato che i criteri adottati erano totalmente sbagliati. Credo che abbiamo recuperato i nostri 800 posti letto. E siamo, comunque, sottodimensionati”.
“Bisogna fare sempre attenzione – ha aggiunto De Luca – perché i tentativi di danneggiarsi sono sempre dietro l’angolo. Li abbiamo recuperati sulla carta, almeno per adesso. Vedremo nel momento in cui presenteremo il piano ospedaliero regionale e lì saranno contenute le previsioni dei posti letto. Dovremmo recuperarne tra i 400 e i 600. Ci auguriamo il ministero approvi un piano con questa previsione”. Al termine dell’appuntamento al Policlinico ministro e governatore sono rimasti a colloquio per circa 45 minuti in una saletta riservata.