Raffaele Cutolo, “il professore”: un nome che introduce un pezzo di storia della camorra vesuviana fitto di pagine insanguinate e fatti di cronaca feroci, animati da omicidi brutali e disumani.
Eppure, intorno alla sua figura, tuttora aleggiano fascino, suggestioni di vario genere e soprattutto sentimenti di profonda stima, rispetto, gratitudine e riconoscenza.
Il boss che dettò legge negli anni ’80 e ’90, la cui roccaforte era radicata nell’entroterra vesuviano, è attualmente detenuto in carcere, condannato a 13 ergastoli da scontare in regime di 41 bis, ma ciò nonostante viene percepito e raccontato da quella frangia di popolazione geneticamente ed ideologicamente predisposta ad “accettare” e recepire il credo camorristico con un’accezione di senso positiva, come un “benefattore”. Un uomo colto e generoso che come un Robin Hood dei tempi moderni era pronto a far soldi mediante plurime attività illecite per riscattare le sorti delle classi sociali più disagiate, reclutando soldati e provvedendo al sostentamento delle loro famiglie.
Invero, la mente acuta del “professore” sapeva che quel modus operandi gli consentiva di beneficiare del supporto di migliaia di adepti, rivelandosi più che un “magnanimo messia” un cinico calcolatore in grado di imbastire attraverso quell’artificioso piano un autentico “esercito del male”.
Oltre al celebre film che ripercorre le gesta di Raffaele Cutolo, ancor più utile nel ricostruire il credo criminale che consentì l’ascesa del suo clan si rivela il documentario completo che spiega la nascita della NCO Nuova Camorra Organizzata, servendosi anche del supporto delle interviste esclusive realizzate da Enzo Biagi a Raffaele Cutolo, capo e fondatore della NCO, oltre che dei pareri di esperti del settore e testimonianze delle persone coinvolte a vario titolo nelle vicende della nuova Camorra.
Analisi dei fatti che hanno ispirato la stesura di Gomorra riferendosi a fatti e persone citati, documenti originali dell’epoca restaurati e condivisi, omicidi, estorsioni, sequestri, riciclaggio di denaro da Napoli in tutta Italia e non solo, si evidenziano i legami tra la Camorra e tante altre organizzazioni criminali che in un modo ed in un altro sono legate alla Casoria; documenti sui processi e le condanne, sui pentiti e sugli irriducibili che nonostante le condanne secolari continuano a negare l’esistenza della Camorra; tutti i clan storici e le faide tra di loro oltre le alleanze per avere il dominio e spartire la città di Napoli e l’emergente provincia; le piazze di spaccio della droga gestite nei temuti quartieri popolari, organizzati come basi militari con vedette, soldati e controllo capillare del territorio con aree fortificate e protette precluse persino alle forze dell’ordine.
Un documentario completo che sa guardare ben oltre la retorica e le sfarzose macchinazioni ben più spettacolari riconducibili alle pellicole cinematografiche di genere, volte più a “fare spettacolo” che ad analizzare il fenomeno per carpire la reale essenza del problema.