A sette giorni di distanza dagli sciagurati fatti di Udine, il Napoli torna in campo, probabilmente ancora orfano di Reina tra i pali, ancora alle prese con problemi fisici, mentre senza dubbio dovrà fare a meno del suo allenatore che dovrà scontare un turno di squalifica e del goleador Gonzalo Higuaín che salterà la prima di quattro giornate, se gli verrà confermata la pesante sanzione scaturita proprio in seguito al parapiglia che ha contraddistinto il match-aperitivo in scena allo stadio friulano la scorsa domenica.
Un match introdotto dal flash mob indetto dai supporter azzurri lo scorso venerdì ed animato da cori per Higuaín e dal coro-tormentone “Un giorno all’improvviso”. Una manifestazione di solidarietà pubblica, oltre che di vibrante rivendicazione di un senso d’appartenenza fortemente animato da un vivo desiderio di riscatto per i torti subiti, che ha avuto luogo in Piazza del Plebiscito.
Un’iniziativa nata sui social, nel segno dell’hashtag #IoStoConHiguain e che ha portato un centinaio di sostenitori azzurri a scendere in strada per rendere reale quel supporto virtuale. Tra i tifosi azzurri che hanno animato il raduno “armati” di sciarpe azzurre, è spuntata anche una bandiera borbonica, per esprimere l’orgoglio meridionalista.
La squadra, la città, sono al fianco di Higuaín: questo il sentimento che primeggerà sugli spalti del San Paolo anche oggi, alle 15, a dispetto di quella che secondo alcuni sarebbe una “trappola” montata ad arte per far scattare la squalifica per l’impianto di Fuorigrotta.
Invero, consentire ai tifosi scaligeri di prendere parte all’incontro, appare una decisione piuttosto singolare, ma è soprattutto un banco di prova importante per i tifosi partenopei che sono chiamati ad una prova di maturità ed orgoglio, al pari degli 11 che scenderanno in campo.
Due partite cruciali, dunque, si disputeranno oggi al San Paolo: sulle gradinate e all’interno del rettangolo verde. In ambedue i casi, l’auspicio è che a vincere siano solo i valori espressi dal calcio giocato.