Tre ex manicomi, decine di ettari di parco ed edifici inaccessibili, un patrimonio di oltre 120 mila cartelle cliniche, migliaia di documenti e libri (anche del ‘500 e ‘600) che documentano la storia della psichiatria e le vite di quanti, donne, uomini, anziani, bambini, hanno attraversato da internati questi luoghi. Si tratta del patrimonio storico e scientifico dell’ex Ospedale psichiatrico “Leonardo Bianchi” di Napoli, dell’ex Ospedale psichiatrico “Santa Maria Maddalena” di Aversa e dell’ex Ospedale psichiatrico “Vittorio Emanuele II” di Nocera Inferiore.
Un patrimonio di inestimabile valore, tra i più importanti di Italia, che rischia di essere interamente perduto per problemi strutturali, carenza di personale e disinteresse delle Istituzioni. Per rispondere a quest’emergenza l’URIT, l’Unità di Ricerca sulle Topografie Sociali dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, diretta dal sociologo Antonella Petrillo, ha presentato stamane nella sala conferenze dell’ex Ospedale psichiatrico “Leonardo Bianchi” di Napoli il progetto “La città degli specchi” finalizzato al recupero, alla ricerca e alla valorizzazione della “memoria dei manicomi”.
La presentazione si è svolta nel corso della seconda delle tre giornate di studio organizzate dall’Università Suor Orsola Benincasa su le “Memorie dal Manicomio”, che hanno radunato in Campania alcuni dei massimi studiosi del settore sotto il profilo sociologico, antropologico e psichiatrico, da Salvatore Palidda, docente di Sociologia generale all’Università di Genova a Laura Faranda, docente di Antropologia culturale all’Università di Roma “La Sapienza”, oltre ai responsabili degli archivi storici delle ex strutture manicomiali della Campania. Domani l’appuntamento conclusivo a partire dalle 10 nell’aula magna del Liceo “Publio Virgilio Marone” di Avellino con una mattinata dedicata al tema “Fare memoria in dialogo con le nuove generazioni”, nel corso della quale saranno presentati i Laboratori di Cittadinanza della Fondazione Basaglia.
“Vogliamo restituire diritto di dignità e parola a tutte quelle vite violentate e offese dalle istituzioni totali manicomiali”. Così il sociologo Antonello Petrillo, direttore dell’Unità di Ricerca sulle Topografie Sociali dell’Università Suor Orsola Benincasa, ha spiegato stamane lo spirito del progetto de “La Città degli specchi”, sottolineando come “lo straordinario patrimonio degli ex manicomi campani consente non solo di rintracciare l’evoluzione storica, antropologica e sociale dell’assistenza psichiatrica e dei dispositivi biopolitici di governo dei viventi, ma fornisce anche le chiavi per decifrare logiche e prassi che, nel nostro presente, tornano a presentare quel “fascino discreto del manicomio” di cui già parlava Basaglia”.
In Campania, fino ad oggi, come ha spiegato Petrillo, “è mancata un’azione sistemica di valorizzazione capace di mettere in rete le diverse realtà che si occupano di questi temi”. Ed allora il primo passo del progetto è stato aver siglato già due convenzioni quadro tra l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e il Polo Archivistico Sanitario dell’ex ospedale psichiatrico “Leonardo Bianchi” e il Centro Studi “Le Reali Case dei Matti” dell’ex manicomio civile “Santa Maria Maddalena” di Aversa, finalizzate alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio archivistico e bibliografico dei due ex ospedali psichiatrici, anche definendo interventi di recupero, restauro e conservazione delle strutture.
Numerose le attività di valorizzazione previste dalle due convenzioni: promozione della ricerca scientifica sulle specificità dei due patrimoni archivistici e bibliografici, creazione di nuovi percorsi didattici di alta formazione volti all’acquisizione delle competenze necessarie per l’analisi, la classificazione e la ricerca sugli Archivi Sanitari, e promozione della divulgazione scientifica ed editoriale dei due patrimoni archivistici e bibliografici.