«I dati che sono emersi oggi ci danno la misura del rischio al quale ci stiamo esponendo. Nei primi tre mesi del 2016 sono già stati segnalati 61 casi di morbillo, se non si punta con decisione alle vaccinazioni la possibilità di dover rivivere una violenta epidemia, simile a quella del 2002, sono molto concrete». Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, commenta così quanto emerso oggi nel corso della conferenza stampa organizzata da Fimmg, Fimp, Sip e Siti.
Il morbillo è una malattia infettiva molto contagiosa che può causare complicazioni anche gravi come: polmoniti (1 caso su 20 pazienti infetti), infiammazioni acute dell’encefalo (1 caso su 2000 pazienti infetti) e persino morte (1 caso su 3000 pazienti infetti). La presenza di bambini e adulti non vaccinati alza di molto il rischio di epidemie perché un solo paziente affetto da morbillo riesce a contagiare in media 15 soggetti non protetti con il vaccino, i quali a loro volta contageranno altri. Ecco perché, sottolinea ancora una volta il leader dei medici partenopei, «l’unico modo mettersi al sicuro è vaccinarsi». In questo senso l’Ordine dei Medici di Napoli, sotto la guida del presidente Scotti, ha da tempo puntato su importanti campagne di informazione e sensibilizzazione. L’ultima in ordine di tempo è stata quella realizzata grazie all’affissione di centinaia di maxi manifesti con uno slogan molto chiaro «La vaccinazione, un patto tra generazioni», volendo ricordare a tutti che se oggi molte malattie sono scomparse e non sono più un pericolo è proprio grazie al senso di responsabilità dimostrato in passato. «Parlare ai cittadini in modo chiaro – conclude Scotti – non significa mai fare allarmismo. Anzi, l’Ordine dei Medici, che è Ente ausiliario dello Stato ha il dovere di trasmettere messaggi corretti e mirati esclusivamente a tutelare e migliorare la salute della gente».
Dall’ultimo aggiornamento (25 gennaio 2016) inerente i dati di copertura vaccinale della prima dose di Morbillo-Parotite-Rosolia entro 24 mesi1, pubblicato dal Ministero della Salute, emerge che in Campania risulta essere vaccinato solo l’83,66 % dei bambini. Più precisamente su una coorte di 58.131 bambini nati nel 2012 (54.839 nati da madre residenti + 3.292 nati da madre straniera)2 risultano essere vaccinati solo 48.632; da ciò si desume che 9.499 bambini non risultano essere protetti contro il morbillo.
Questo dato di copertura vaccinale è di gran lunga inferiore dalla soglia minima di sicurezza del 95% fissata dall’OMS per evitare epidemie di morbillo. Dai dati riportati dalla Unità Operativa Complessa di Epidemiologia e Prevenzione dell’ASL NA1 si evince che, nei soli primi tre mesi di quest’anno, in Campania sono stati segnalati 61 casi di morbillo di cui l’84% ricoverato in strutture ospedaliere: 30 casi (68 %) sono stati riportati in residenti della ASL Napoli 1 Centro; 23 casi (38%) in pazienti residenti nella ASL Napoli 2 Nord; 1 caso (1,6%) in paziente residente nella ASL Napoli 3 Sud; 1 caso residente nella ASL di Caserta (1,6%); 5 casi sono stati inseriti nella piattaforma Web dalla ASL di Salerno; 1 caso è stato inserito nella piattaforma Web dalla ASL di Benevento: e si tratta di dati che sottostimano il fenomeno perché non tengono conto del “sommerso”, cioè di tutti i casi di contagio che non sono stati segnalati dal personale preposto. Da un’analisi epidemiologica-statistica delle 30 segnalazioni dei casi ospedalizzati per morbillo, residenti nell’ambito territoriale della ASL NA1 Centro, risulta che l’età pediatrica è più colpita e precisamente il 67% dei casi ha un’età compresa tra 0 e 18 anni e il restante 33% ha un’età >18 anni; l’età media è di 13 anni (range: 1– 45anni); il 74% circa non è vaccinato; il 44% dei casi complicati ha meno di 5 anni di età.