#IostoconHiguain emblema di quella napoletanità che sa alzare la testa e ribellarsi, opporsi, con ferma ed inviperita veemenza, dinanzi ai torti, ai soprusi e ai danni arrecati dall’impropria interpretazione delle regole, capaci finanche di sovvertire e stravolgere il senso della “giustizia”, rovesciando il concetto di “giusto” e “sbagliato”. Puntualmente il suddetto vizio d’interpretazione si consuma con maggiore incidenza e frequenza ai danni dei colori azzurri, sul campo sportivo e ai danni della città di Napoli, sul campo sociale, politico, economico, ideologico e culturale.
#IoStoConHiguain che attraverso quella sentita ed indomabile protesta ha dimostrato il suo più verace e sincero senso d’appartenenza, sviscerando un atto d’orgoglio e di rivalsa che agli occhi dei più apparirà “eccessivo” e che, invece, vuole rappresentare un gesto estremo, forte, doveroso, per imprimere uno “scossone”, alla cittadinanza napoletana e ancor più a quell’Italia che dorme o che, quantomeno, finge di farlo.
Uno scossone necessario per innescare un reazione di indignazione al cospetto dell’ennesima sconfitta che cede il passo ai poteri forti, spianandogli la strada, falsando, probabilmente, le sorti di un campionato che, se vedesse realmente premiati i valori espressi in campo, in verità, disegnerebbe tutt’altra classifica.
Accade nel mondo del calcio. E non solo.
#IoStoConHiguain perché non ha portato in campo una “sceneggiata napoletana”, ma un atto di vibrante protesta che insegna qualcosa ai napoletani, in primis. Gonzalo si ribella, si oppone alle ingiustizie che danneggiano il suo operato, si infuria, perde la testa, ma non rimane a guardare impassibile, non ci sta a subire in silenzio quell’abuso. Che maturi nel contesto calcistico o in qualsiasi altro luogo ed ambito, la sostanza non cambia: Higuaín, l’idolo, una delle figure simbolo del Napoli, ha insegnato ai napoletani che lottare per rivendicare la propria identità al cospetto di un conclamato atto d’ingiustizia è la priorità da perseguire, su tutti i fronti, per professare la conclamata capacità di non voler subire, in maniera succube e colpevolmente impassibile, ingiustizie, abusi e soprusi.
A prescindere dalle dinamiche sportive, dai dibattiti che nelle prossime ore impazzeranno nei salotti delle acclamate trasmissioni televisive e da quanto sentenzierà il giudice sportivo, il gesto di Higuaín nasce nel contesto più seguito ed ammirato, quello calcistico, ma, deve, doverosamente estendere il suo esempio e la forza di quel messaggio – di cui forse si fa portatore inconsapevole – a tutti gli ambiti, affinché i napoletani sappiano ritrovare la capacità di indignarsi, di protestare e di reagire al cospetto delle azioni deleterie che quotidianamente la camorra e la cattiva politica riversano nelle loro vite.
#IoStoConHiguain: l’ultimo Masaniello sbarcato all’ombra del Vesuvio, capace di rivendicare sul campo quanto ancora ci sia da dare e da dire per riscattare le sorti di Napoli. Su tutti i fronti.