Nei giorni scorsi è giunta per Alexander Boettcher la seconda condanna per le aggressioni con l’acido compiute insieme alla ex compagna Martina Levato: l’uomo è stato condannato a 23 anni di carcere.
La pena è stata decisa dai giudici dell’XI sezione penale del Tribunale di Milano. Ricordiamo che l’ex broker era già stato condannato lo scorso giugno a 14 anni per aver sfigurato Pietro Barbini, mentre all’ex amante Martina Levato sono già stati inflitti 14 e 16 anni nei due processi sui blitz con l’acido.
L’ultimo processo è quello per aver colpito e sfregiato con l’acido lo studente Stefano Savi il 2 novembre 2014, e di avere tentato di fare lo stesso con il fotografo Giuliano Carparelli due settimane dopo.
Oltre ai 23 anni di condanna al carcere i giudici hanno disposto che il broker versi come risarcimento 1,2 milioni di euro a Savi. Vanno 50mila euro al fotografo Carparelli, che riuscì a coprirsi il volto con un ombrello. Ai parenti di Savi, padre, madre e fratello, 60mila euro ciascuno.
La ricostruzione della Procura spiega che le aggressioni con acido avevano l’obiettivo di punire i giovani con cui Martina Levato aveva avuto rapporti sessuali, erano una via per purificarla in vista della gravidanza. Il figlio della coppia è nato il 15 agosto 2015 e il Tribunale deve decidere sulla sua adottabilità.
Proprio Stefano Savi, uno degli aggrediti, era in aula durante la lettura della sentenza: “Spero che non esca più di cella – è una delle prime cose che ha detto, aggiungendo di essere di essere “risollevato” per la condanna: “L’importante è che abbiano stabilito chi è il colpevole. Se l’è cercata lui”.
«È una sentenza già scritta, ma io sono innocente e lotterò anche in appello». Questa invece la reazione di Boettcher, riferita dal suo legale, l’avvocato Michele Andreano, che ha ribadito la posizione del suo assistito: «sempre e sin dal primo momento si è dichiarato innocente e lo fa anche oggi, perché non ci sono prove né indizi che possano portare ad una sua responsabilità penale». La sentenza è arrivata dopo due ore di camera di consiglio, fra 90 giorni le motivazioni ed è già stato preannunciato il ricorso in appello.
“Ancora una volta non ha dato segno di volersi fare carico delle sue evidenti responsabilità e non ammette di avere sbagliato. Se si ravvedesse sarebbe un bene per lui e per gli altri, mi auguro che avvenga, prima o poi”. Queste le parole che Martina Levato ha riferito al suo legale, l’avvocato Alessandra Guarini, dopo la condanna inflitta al suo ex amante. “Adesso che è emersa finalmente la verità, spero che anche lui possa pentirsi e ripartire come me”.