La Pasquetta è una “giornata di cartello” durante la quale tutti i mezzi di trasporto sono chiamati a sostenere uno sforzo ulteriore per assicurare gli spostamenti ad una gremita carovana di turisti e cittadini.
A partire dalle lunghe colonne di auto che andranno incontro a braccia aperte al loro infausto destino, sobbarcandosi ore ed ore di stasi tra clacson starnazzanti ed ululati di chiaro stampo neomelodico che riecheggiano da più parti.
Del resto, lo impone la tradizione: alla scampagnata non si può rinunciare, anche se questo vuol dire trascorrere interminabili ore imbottigliati nel traffico, a prescindere dalla meta destinata ad accogliere palleggi e calci all’immancabile super Santos e degustazione in logo degli immancabili must della tradizione culinaria pasquale, con casatiello e pastiera in pole postition.
Se è pur vero che tra le mura della città, durante i giorni festivi così come in quelli di ordinaria frenesia, gli spostamenti sono agevolati dalla sostanziale efficienza della linea 1 della metropolitana, il discorso diventa decisamente più spinoso in relazione al pessimo feeling tra mezzi di trasporto e collegamenti con le periferie.
Spostarsi da Napoli e verso Napoli, partendo dalle periferie che vedono in circumflegrea, cumana e circumvesuviana l’unico mezzo di trasporto utile al quale affidare il loro autentico “viaggio della speranza” rende tutt’altro che agevole, confortevole e funzionale la vita per i fruitori di questi trasporti.
La giornata odierna, in particolare, introduce scene di delirio a ridosso delle banchine delle stazioni della Circumvesuviana, sempre più in balia di un palese deficit di risorse umane ed economiche che quotidianamente si traduce in ritardi e soppressioni delle corse, guasti improvvisi alle più che obsolete vetture.
Durante la giornata di Pasquetta, l’ente che assicura, ormai come meglio può, il collegamento tra Napoli e le province dell’hinterland vesuviano, si vede costretto a “sfamare” due esigenze su tutte: il desiderio dei turisti che scelgono di visitare gli scavi di Pompei, piuttosto che la penisola sorrentina, dividendo vagoni e viaggio con “i cultori del pic nic” che, invece, intendono raggiungere quei luoghi per onorare la tradizione della scampagnata.
Ma, soprattutto, oggi è il giorno dei fujenti, e infatti, innumerevoli carovane di pellegrini dopo aver raggiunto il Santuario della Madonna Dell’Arco a piedi, così come impone la tradizione, torneranno a casa usufruendo del servizio “gratuito” garantito, per sommi capi, dalla “circumvesuviana”.
A stemperare i toni di una situazione drammatica, in perfetta sintonia con la filosofia squisitamente partenopea, ci pensa una pagina facebook che rilancia e sottolinea, con acuta e lungimirante ironia, la drammaticità e l’esasperazione insite nella problematica che ormai imperversa da diversi anni.
“Circumvesuviana. Guida alle soppressioni e ai misteri irrisolti”: come ogni valida ed autorevole guida che si rispetti, per Pasquetta ha organizzato “un’insolita” visita guidata, all’insegna dei luoghi e degli aspetti che tristemente caratterizzano i viaggi in circumvesuviana.