Roberto e Deborah sono due ragazzi capaci di incarnare egregiamente la controversa essenza che contamina le sorti dei trentenni dell’era contemporanea, quella che sa ripetersi con puntuale, ma mai banale puntualità.
Roberto è un sociologo, Deborah una criminologa, entrambi vantano curriculum, sensibilità ed esperienze che dovrebbero assicurargli una collocazione solida e redditizia, ma entrambi provengono da due realtà “difficili”, come il Rione Sanità e San Giovanni a Teduccio e questo complica le cose.
È innegabile, la vita di chi nasce e cresce nelle periferie e nei contesti aridi di opportunità, di tutte le opportunità, tranne che di quelle offerte dalla criminalità, impone di relazionarsi con una serie di handicap, limitazioni e problematiche che ridimensionano sogni, velleità ed ambizioni riconducibili al mondo del lavoro e – non a caso – questo dato trova la sua più dilagante espressione nella “fuga di cervelli” che sradica giovani pieni di belle speranze, soprattutto da quei contesti.
Roberto Malfatti e Deborah Divertito, però, hanno scelto di restare e di investire tempo, risorse, energie e quant’altro possa concorrere al buon esito di un progetto, per riscattare le sorti di un quartiere, “quel quartiere”, San Giovanni a Teduccio e fondare le basi per concorrere all’insorgenza di un nuovo futuro per quei ragazzi, troppo spesso orfani di prospettive.
È così che nasce la Cooperativa Sociale Sepofà nel 2014, in seguito all’assegnazione del bando “Sviluppo Napoli”, indetto dall’Assessorato ai Giovani del Comune di Napoli.
Sepofà ha mosso i primi passi nel 2015, con attività di promozione editoriale e culturale nel quartiere di San Giovanni a Teduccio e oltre: presentazioni di libri in luoghi non convenzionali come bar, ristoranti, centri di aggregazione per minori e adulti in disagio, contest fotografici e reading teatrali con un coinvolgimento consistente di persone. “Per portare la cultura e i messaggi veicolati dai libri ni luoghi più impensabili”.
“Una volta è successo che un ragazzino al quale abbiamo regalato un libro durante una presentazione tenutasi in prossimità di una delle piazze di spaccio più battute della periferia orientale – raccontano Deborah e Roberto, mentre mostrano con orgoglio la foto che immortala quell’emozione – si fermò proprio lì, al centro di quella piazza, a leggere quel libro.”
Un’istantanea che vale più di mille parole e che ben rispecchia il credo di “Sepofà” che non risuona come una mera intestazione, ma piuttosto veste gli orgogliosi abiti di un monito, fermo e convinto, che vuole proiettare sguardo ed intenti verso azioni concrete, ponendo al centro di tutto l’arma imprescindibile della quale avvalersi per vincere qualsiasi battaglia: la cultura.
Sepofà cura tutto ciò che precede e segue la pubblicazione di un’opera: la correzione di bozze, l’editing, l’ufficio stampa, la comunicazione social, eventi di promozione. Un centro di servizi editoriali sia per scrittori emergenti che per case editrici che vogliano promuovere e diffondere eventi culturali legati ai libri e, con essi, dibattiti su tematiche sociali, attraverso il racconto di storie e di esperienze e la loro condivisione. “La nostra forza è la capacità di creare intorno al libro, all’autore e a ciò che esso racconta, modalità sempre diverse e nuove di promozione e di interesse. – aggiungono Deborah e Roberto –
La scrittura, lo storytelling, la promozione della lettura, la scoperta di talenti che hanno cose da raccontare e la contaminazione di diversi linguaggi di comunicazione artistica e culturale hanno caratterizzato fin dall’inizio le attività del Sepofà, coniugando così le due anime del progetto: quella sociale e quella culturale.
Lo scopo del Sepofà è quello di veicolare messaggi positivi, partendo da un territorio molto problematico, come quello di Napoli Est, attraverso la cultura del racconto, sia esso narrativo, documentaristico, poetico, visionario o completamente di fantasia.” Una “sfida nella sfida” considerando quanto, a sua volta, sia ostico il mondo dell’editoria: “È senza dubbio un campo difficile, – spiegano ancora Deborah e Roberto – ma un libro può veicolare molti messaggi, aiuta a conoscere e a “portare fuori”. La nostra Vision è il motore delle nostre attività. Vogliamo essere sul territorio locale, e nazionale, un punto di riferimento nel mondo dell’editoria che abbracci e curi i rapporti tra casa editrice, autore e lettore. Dare la possibilità a tutti gli autori, conosciuti e non, di allargare la propria platea di lettori e, nel contempo, portare cultura nei luoghi più impensabili.”
Un’unione di intenti che trova la sua più compiuta espressione nel Concorso Letterario Nazionale per racconti inediti “Radici Emergenti”, lanciato da Sepofà in collaborazione con Infinito Edizioni, BioEcoGeo e Terre di Frontiera.
Le opere saranno selezionate da una giuria presieduta dallo scrittore Pino Imperatore (autore di “Benvenuti in casa Esposito”; “Bentornati in casa Esposito”; “Questa scuola non è un albergo”) e composta da altri quattro membri: Pietro Dommarco (giornalista e scrittore, Direttore di Terre di Frontiera); Iris Cerberi (Direttrice di BioEcoGeo); Giuliano Pavone (scrittore, Venditori di fumo; 13 sotto il lenzuolo); Pino Sassano (scrittore, Alias MM).
Le opere selezionate (min. 10 max 20) saranno raccolte e pubblicate ad ottobre dalla casa editrice modenese Infinito Edizioni. Il primo premio vedrà la sua opera pubblicata anche sulla rivista BioEcoGeo, mentre è previsto un Premio menzione speciale “Terre di Frontiera” per chi meglio avrà interpretato i valori della rivista, su cui verrà pubblicato il racconto premiato. L’iniziativa ha lo scopo di promuovere e stimolare la scoperta di nuovi talenti, invitandoli ad affrontare la tematica delle radici, del loro essere ben piantate nel terreno, da cui prendono il sostentamento quotidiano, ma allo stesso tempo il loro spingere verso l’alto, della difesa del territorio e dell’ambiente, tematiche di cui si fa promotrice la coop. soc. Sepofà.
“Si tratta di un concorso nazionale che parte da San Giovanni a Teduccio, – spiegano Deborah e Roberto – crediamo in questo territorio e l’intento che vogliamo conseguire attraverso questa iniziativa mira a portare San Giovanni all’esterno delle mura del quartiere e, di contro, altre realtà legate ad altri contesti a San Giovanni.“ La partecipazione al concorso letterario “Radici Emergenti” è gratuita e aperta a tutti e scade il 15 maggio 2016.
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