Disoccupazione, degrado, aridità di contenuti ed alternative: queste le principali e più temibili costanti che si rilevano tra le strade delle periferie.
Rimanere al Sud e trovare lavoro: permettere ai giovani studenti, appena diplomati, di mettere a frutto il proprio talento e fare impresa. Questa la sfida per uscire dalla crisi senza fuggire dal Mezzogiorno d’Italia, da Napoli a Catania, da Taranto a l’Aquila. Una sfida per mettere insieme coraggio e competenza.
Il ministro della giustizia Andrea Orlando, ospite dell’istituto tecnico industriale Ferraris, a Scampia, inaugura la manifestazione “La scuola dei talenti del sud”.
“Resto al Sud Academy” è un progetto che mette insieme scuola e impresa e che punta a valorizzare i giovani nelle aree più svantaggiate del Paese con l’obiettivo di sviluppare le loro conoscenze digitali. Ad assistere all’inaugurazione anche l’assessore alla scuola Anna Maria Palmieri, il questore Guido Marino, il direttore regionale scolastico Luisa Franzese, il fondatore di Tiscali, Renato Soru, l’amministratore delegato del gruppo Conad, Francesco Pugliese e Mirko Pallera della Ninja Academy. Il progetto “La scuola dei talenti del Sud” promossa nell’ambito del progetto culturale “Resto al Sud Academy” – diretto da Roberto Zarriello, giornalista e formatore di giornalismo e digitale – dopo sei mesi di ricerca nei territori alla caccia di talenti nelle periferie del mezzogiorno, ha selezionato cinque giovani talenti da formare.
I giovani selezionati per questa edizione sono: Orazio Giammona di Lampedusa, Eliana Riva di Caserta, Lia Giannini di Cosenza, Antonella Guerriero di Potenza e Ilario Falcone di Foggia i partecipanti selezionati. I sei ragazzi seguiranno un master che durerà un anno, con stage in aziende del Sud.
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, nella sala teatro dell’istituto, si dice subito “preoccupato per gli attentati a Bruxelles”,ma trova le parole per incoraggiare gli studenti: “Dobbiamo investire nelle periferie da cui terrorismo e criminalità locale traggono linfa, per sottrarre i giovani dalla disperazione”. “Per me essere qui oggi – dice il ministro – all’indomani della tragedia in Catalogna, e subito dopo gli attacchi a Bruxelles delle ultime ore, è una boccata d’ossigeno. Contro la logica distruttiva del terrore dobbiamo alimentare la speranza nel futuro”. Ma la speranza da sola non si alimenta – ricorda il ministro – per questo motivo il governo sta sostenendo le scuole in termini quantitativi”. La manifestazione è anche l’occasione per il ministro per visitare una scuola di frontiera come il Ferraris, luogo simbolo della voglia di riscatto dei giovani del Sud, grazie ai suoi docenti, ai ragazzi e ai progetti.