Una latitanza che non poteva durare a lungo quella di Gaetano Formicola e Giovanni Tabasco, i due giovani ritenuti essere i killer del 18enne Vincenzo Amendola, questo è apparso chiaro fin da subito. E così è stato.
La corsa dei due giovani, iniziata quando Gaetano Nunziato ha ricostruito al cospetto degli inquirenti, gli attimi di cinica ed offerta follia che hanno scandito la morte di Vincenzo, è terminata stasera: i due sono stati catturati a Viterbo.
Un blitz della Squadra Mobile della Questura di Napoli e di Viterbo ha sorpreso Formicola e Tabasco, entrambi 2oenni, entrambi latitanti da circa un mese.
I due si erano rifugiati in un casolare in compagnia delle rispettive nonne giunte da Napoli. Formicola e Tabasco devono rispondere di omicidio aggravato, occultamento di cadavere e porto e detenzione illegale di armi, reati aggravati dal metodo mafioso. Erano destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli. Gaetano Formicola, figlio del boss Antonio, e Giovanni Tobasco – rintracciati in un casolare in via Cassia Sud di Viterbo – non hanno opposto resistenza all’arresto e non erano armati.
La notte tra il 4 e 5 febbraio scorsi, i due condussero Vincenzo Amendola in un terreno isolato del quartiere San Giovanni a Teduccio, dove avevano già “scavato la fossa”. Ucciso con due proiettili, uno all’occhio e quello rivelatosi letale alla tempia, Vincenzo fu poi seppellito in quella stessa fossa e trovato 14 giorni dopo.