Si è tenuta ieri a Messina, in contemporanea in 1000 luoghi in tutta Italia, la XXI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con la Rai Segretariato Sociale e Rapporti con il pubblico e con il patrocinio del Comune di Messina e sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
La manifestazione ha preso il via alle ore 9 da Piazza Filippo Juvara per concludersi in Piazza Duomo. In piazza, è avvenuta la lettura, uno per uno, delle quasi mille vittime che la mafia ha disseminato per decenni. Vittime di una vera e propria guerra, una guerra di mafia che lo stato italiano per anni si è rifiutato di combattere e che ha lasciato all’eroismo dei singoli, dei Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, dei Boris Giuliano e Cesare Terranova, dei Pio La Torre e dei Mario Francese, dei Beppe Montana e dei Ninni Cassarà, per citarne alcuni.
Ed è proprio questo l’intento della giornata della Memoria e dell’Impegno: “ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie e rinnovare in nome di quelle vittime l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione”.
‘Ponti di memoria, luoghi d’impegno’ è il tema che ha accompagnato la giornata, durante il quale gli oltre 900 familiari di vittime innocenti delle mafie della rete di Libera in rappresentanza delle 15 mila persone che hanno perso un loro caro per mano della violenza mafiosa, sono stati presenti a Messina e nei tanti luoghi d’Italia dove si è svolta la manifestazione.
Nel frattempo, in piazza Duomo si sono arrivati Rosi Bindi, presidente della commissione parlamentare antimafia, e Rosario Crocetta, governatore della regione Siciliana: «Non capisco le divisioni nel mondo dell’antimafia, perché l’obiettivo è unico», ha spiegato Crocetta. «La mafia oggi uccide meno, ma fa più affari – ha proseguito Rosi Bindi – serve l’unità di istituzioni e forze politiche per combatterla. Abbiamo un debito nei confronti dei familiari delle vittime». Mentre il primo cittadino di Messina, Renato Accorinti, ha aggiunto: «E’ un’opportunità per le generazioni future, nonostante tutte le difficoltà che abbiamo incontrato nell’organizzazione».
“Siamo a Messina e in altri 1000 luoghi d’Italia – ha concluso infine Daniela Marcone– per risvegliare le coscienze, a cominciare dalle nostre, per ribadire che quando c’è di mezzo la giustizia e la verità le scelte non ammettono chiaroscuri, margini di ambiguità. Siamo a Messina per costruire ponti di memoria che portino ovunque voglia e speranza di cambiamento. Questo sarà il miglior impegno che potremo assumerci nel ricordo dei nostri cari”.