Il 18 settembre 2008: 120 proiettili esplosi dal braccio armato della camorra, uccidono sei persone, tutte provenienti da diversi paesi africani: Cristopher Adams, Kwame Antwi Julius Francis, Eric Affum Yeboah, Alex Geemes, El Hadji Ababa, Samuel Kwaku. Viene ferito Joseph Ayimbora.
Quell’agguato passerà alla storia come “la strage di Castel Volturno” e si inserisce all’interno di un contesto ben preciso, quello del traffico di stupefacenti e della spartizione dei fondi per la riqualificazione del litorale Domitio.
Il gruppo di Setola, affiliato al clan dei Casalesi, intendeva imporre con la forza alla malavita nigeriana il pagamento di una tassa sul traffico di droga.
Inoltre, la riqualificazione edilizia dell’area e la sua trasformazione in una zona turistica richiedeva come primo punto l’allontanamento della comunità africana.
Queste motivazioni spingono i killer della Camorra ad organizzare un sanguinoso attentato, un gesto intimidatorio di stampo terroristico. Non aveva quindi alcuna importanza che le vittime fossero completamente estranee all’ambiente del narcotraffico e della delinquenza in genere. Christopher, Eric, Samuel,Francis, Alex e Ababa avevano un’età compresa tra i venti e i trent’anni.
Lavoravano come braccianti, muratori o erano impiegati presso quella stessa sartoria dove è avvenuta la strage. L’unico sopravvissuto all’enorme volume di fuoco è stato Joseph Aymbora che, rimasto ferito alle gambe, si è finto morto. La sua testimonianza è stata preziosa per l’individuazione del gruppo di fuoco. In questi anni molte sono state le iniziative dedicate al ricordo dei sei migranti. Subito dopo il primo verdetto di condanna è stato presentato il videoclip “No Heaven for us”, realizzato dai Kalifoo Ground Music System. L’edizione 2011 del Festival di Cannes ha visto anche la partecipazione del lungometraggio del regista napoletano Guido Lombardi, “La Bas-Educazione criminale“, dedicato proprio al racconto della strage. Il film ha ricevuto in quella, come in occasione di altre rassegne cinematografiche, numerosi riconoscimenti. Enzo Avitabile ha ricordato i migranti uccisi con la canzone “Gli ultimi della Terra”, presentata all’edizione 2011 del “Napoli Teatro Festival“. Molti, tra privati cittadini, associazioni e istituzioni, hanno proposto Francis Aymbora per la medaglia d’oro al valor civile. In attesa di sviluppi sull’iter, Francis è intanto morto per cause naturali nella località segreta dove era stato trasferito secondo il programma di sicurezza per i testimoni.