E’ giunta una svolta importante nel caso relativo all’omicidio della coppia di Pordenone: Trifone Ragone, militare dell’Esercito, originario di Adelfia, 29enne, e la fidanzata coetanea, la siciliana Teresa Costanza. I due vennero uccisi a colpi di pistola la sera del 17 marzo scorso, nel parcheggio esterno al palasport di Pordenone.
E’ stato arrestato Giosuè Ruotolo, già indagato per il duplice omicidio, nonostante si sia sempre dichiarato innocente.
Ricordiamo che il suo nominativo era finito da tempo nel registro degli indagati, esattamente da settembre. Ruotolo era stato interrogato ma aveva cambiato versione. Adesso però il militare campano è stato arrestato, per lui l’accusa è duplice omicidio, con l’aggravante della premeditazione. Mentre, per quanto riguarda la fidanzata di Ruotolo, Rosaria Patrone, sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Il provvedimento è stato eseguito nel comune campano dai carabinieri del Comando provinciale di Pordenone e del Ros con i colleghi di Napoli. La posizione dell’indagata si è ridimensionata rispetto alle ipotesi di reato contestate inizialmente: la Patrone è accusata di favoreggiamento perché gli inquirenti ritengono che abbia aiutato il suo fidanzato nell’eludere le investigazioni. Tramontata dunque l’ipotesi di istigazione al delitto.
Ruotolo al momento si trova rinchiuso all’interno del carcere di Belluno, dopo esser stato arrestato in esecuzione di un ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Pordenone Alberto Rossi, in accoglimento di una richiesta avvenuta circa un mese fa dai Pm: Matteo Campagnaro e Pier Umberto Vallerin.
L’elemento chiave su cui gli investigatori avrebbero puntato riguarda i dissapori che intercorrevano tra Trifone e Giosuè, culminati, alcuni mesi prima del delitto, in un’accesa discussione in cui i due sarebbero perfino venuti alle mani. Circostanza questa peraltro smentita dall’interessato e dal suo avvocato difensore Roberto Rigoni Stern che ha sempre assicurato che i rapporti tra Ruotolo e Ragone erano corretti e normali.
«L’arresto del mio assistito Giosué Ruotolo ci coglie completamente di sorpresa perché sono passati sei mesi dall’iscrizione del registro degli indagati e non capiamo quali circostanze possono essere mutate rispetto ad allora per giustificare questo provvedimento». Queste, infine, le dichiarazioni dell’avvocato Roberto Rigoni Stern appresa la notizia dell’arresto.