In origine, prima della seconda metà del 1200, nominata Campo del Moricino per la presenza di mercanti orientali detti “Mori”, piazza Mercato occupava l’area confinante ad occidente con le mura grecoromane. Il 29 ottobre 1268 Carlo I d’Angiò nella piazza fece decapitare Corradino, ultimo sovrano della dinastia sveva, che aveva solo 16 anni. Da quel giorno il Campo del Moricino divenne sede di esecuzioni capitali.
Per la città di Napoli, risultò centro delle principali attività commerciali, di rivolte popolari contro le dominazioni straniere subite nei secoli, nonchè di numerose esecuzioni. Vi persero la vita, Luigia Sanfelice, Eleonora Pimentel Fonseca, Masaniello e da ultimo Fra’ Diavolo, prima brigante, poi promosso maresciallo da Ferdinando di Borbone, infine impiccato.
Fu comunque Carlo I d’Angiò a trasformare il Campo del Moricino in spazio libero e pubblico, ad uso commerciale. La grande area vedeva la diffusione di mercanzie d’ogni sorta e nel 1302, con un atto di donazione, venne restituita al popolo. Fu allora che la piazza fu ribattezzata in piazza Mercato di Santo Eligio.
I bombardamenti della seconda guerra mondiale distrussero molte zone di Napoli, tra cui la storica Piazza mercato, la cui attività commerciale fu poi soppiantata dall’apertura del CIS di Nola, avvenuta nel 1986. Oggi la famosa piazza è diventata un parcheggio a cielo aperto, ed è spesso soggetta ad atti di vandalismo.