Via Alveo Artificiale e via Botteghelle: queste le due strade di Ponticelli che, quest’oggi, hanno accolto due episodi misteriosi.
Il primo ha visto protagonista un uomo avvicinato da due sconosciuti, che gli hanno rivolto minacce e poi lo hanno colpito alla gamba destra con un coltello.
La vittima, il 46enne Gennaro Caccavo, già noto alle forze dell’ordine, è stato aggredito in strada poco prima delle 17. L’uomo è stato medicato all’Ospedale Villa Betania, con una prognosi di 20 giorni. I poliziotti del Commissariato Ponticelli, che indagano sull’accaduto, privilegiano la pista di una vendetta privata.
Mentre in via Botteghelle 278, ancora nel quartiere Ponticelli, un casolare è stato divorato dalle fiamme. L’incendio è divampato intorno alle 22 in maniera rapida e violenta. I pompieri, sopraggiunti celermente sul posto hanno cercato di domare le fiamme quanto prima possibile per verificare se all’interno dell’abitazione ci potesse essere qualcuno. Sul posto sono presenti anche le ambulanze del 118 e le volanti del Commissariato di Polizia di Ponticelli. Ancora ignote le cause dell’incendio, ma non si esclude alcuna ipotesi, neanche la più banale, quale lo scoppio di una bombola a gas.
Una giornata che si conclude “con il botto” tra le mura di un quartiere fortemente in apprensione, in virtù della nuova faida di camorra che impazza tra le strade cittadine e che sembra voler andare avanti, senza esclusione di colpi.
Due vicende che vedono in “sangue e fuoco” i tratti salienti che ne sintetizzano la natura, la pericolosità, l’essenza e che, probabilmente, non hanno alcun legame con le trame camorristiche che pericolosamente imbrigliano la quiete pubblica.
Tuttavia, le coscienze della cittadinanza, sono ancora troppo scosse e provate per evitare a quell’allarmato sussulto di apprensione di accogliere simili notizie.
I nervi saltano al cospetto dell’associazione di parole: “Ponticelli”, “sangue” e “fuoco” e non c’è logica che tenga. Nulla può scardinare quel crescente anelito di paura che scandisce l’ordinaria quotidianità tra le strade di un quartiere troppo segnato dalle ultime ed efferate vicende. Del resto, la colla dei manifesti funebri di Mario Volpicelli è ancora troppo fresca.