Momenti di apprensione dalla sera del 25 Gennaio per la scomparsa in Egitto di uno studente italiano di 28 anni: Giulio Regeni.
Nessuna traccia del ragazzo, sparito «misteriosamente» al Cairo, nel centro della capitale egiziana, dove, come nel resto dell’Egitto, erano in corso manifestazioni di protesta contro il regime di al-Sisi. Dalla sera di lunedì scorso non si hanno più notizie del 28enne originario di Fiumicello.
La Farnesina ha diffuso soltanto ieri la notizia, mentre i genitori dello studente, Paola e Claudio Regeni, sono partiti sabato per il Cairo. Giulio Regeni era in Egitto da settembre, iscritto all’università di Oxford, è impegnato in un dottorato e sta realizzando la tesi sull’economia egiziana.
Di lui si sono perse le tracce intorno alle ore 20 di lunedì, mentre stava andando a una festa di compleanno, durante uno spostamento da Dokki verso il centro, (secondo quanto riportato da alcune fonti del Cairo), e in quel momento nel quartiere la situazione era calma.
Tra le prime ipotesi in riferimento alla scomparsa del giovane potrebbero esserci le turbolente manifestazioni proprio del 25 gennaio al Cairo per il quinto anniversario della rivoluzione egiziana, culminate con decine di arresti da parte della polizia. Eppure dalle istituzioni egiziane trapela come Regeni non sia tra gli arrestati, nè risulta coinvolto nei tafferugli che una settimana fa hanno contraddistinto tutte le principali città dell’Egitto.
Gentiloni– si legge in un comunicato della Farnesina – «ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo egiziano Sameh Shoukry, al quale ha richiesto con decisione il massimo impegno per rintracciare il connazionale e per fornire ogni possibile informazione sulla sue condizioni».
«L’Ambasciata al Cairo, sin dalle prime ore dalla sparizione, ha subito attivato canali di comunicazione diretta e una stretta attività di coordinamento con tutte le competenti Autorità egiziane, ed è in attesa di ricevere elementi sulla dinamica della sparizione. Ambasciata e Farnesina sono anche in stretto contatto con i genitori di Giulio».