Una giornata normale, come tutte le altre. Il giorno successivo all’eliminazione dalla coppa Italia e alla disputa tra Mancini e Sarri, divenuto immediatamente un caso mediatico di caratura internazionale, il Napoli si è stretto intorno al suo allenatore per dimenticare la sconfitta e le polemiche. Nessun commento sulla vicenda da parte della società, sulla questione i tesserati della S.S.C.N. non intervengono, così come auspicato dal credo calcistico dell’allenatore finito al centro di alacri polemiche, la sua squadra si concentra sul calci giocato.
Ieri mattina la squadra si è regolarmente allenata ed ha cominciato la preparazione in vista della partita di campionato di domenica prossima a Genova contro la Sampdoria.
Mentre da più parti, diverse personalità del mondo del calcio oltre che associazioni a tutela dei diritti gay e personaggi di rilievo notoriamente omosessuali hanno espresso la loro opinione in merito all’accaduto.
«Le frasi di Sarri sono ovviamente da stigmatizzare, perchè gli insulti dovrebbero essere lontani dal mondo del calcio e dello sport. I campi di calcio, però, sono ancora oggi luoghi di offesa e del peggiore cameratismo, che non sono di esempio per i giovani che si avvicinano all’agonismo o che si ispirano ai calciatori, ergendoli a modelli di vita». Queste le affermazioni di Giorgio Zinno, primo cittadino di San Giorgio a Cremano, nonché primo sindaco gay in Campania, sulla bufera del post partita Napoli-Inter. «Le parole di Sarri fanno parte di un comportamento distorto, ma non taccerei l’allenatore del Napoli di omofobia – prosegue Zinno – , In uno scatto d’ira, ha tirato fuori i suoi istinti più bassi, per scaricare le frustrazioni del momento, dovute anche ad una direzione arbitrale scandalosa. D’altra parte, non si può ergere Mancini a difensore dei valori dei diritti civili o della moralità. Anzi, vorrei proprio vedere chi si indigna e difende Mancini sui social network, esprimendo epiteti irripetibili contro Sarri, farsi sostenitore dei diritti degli omosessuali tutti i giorni. Quanti di loro parteciperanno alle manifestazioni di piazza previste il prossimo 23 gennaio per chiedere che siano approvate le unioni civili, a tutela delle coppie omosessuali? Quanti di questi giornalisti e cittadini continueranno a professare questi alti sentimenti nella propria vita e nella propria azione quotidiana?».
Il primo cittadino di San Giorgio a Cremano conclude: «Leggo che Mancini, che in passato sminuì le offese dei tifosi interisti ai napoletani, definiti colerosi, chiedendo di non dare troppa importanza a certi gesti, oggi fa l’esatto contrario, soffiando sul fuoco. Non vorrei essere frainteso: bene ha fatto a denunciare pubblicamente l’offesa e bene fa il mondo del calcio a scandalizzarsi di certi epiteti. Credo, tuttavia, che si tratti solo di una strumentalizzazione per oscurare il bel gioco del Napoli. Fare i moralisti a giorni alterni non è nè bello nè civile. A chi si scandalizza perché crede veramente nella difesa dei diritti civili, io dico che lo aspetto in piazza, al mio fianco, il prossimo 23 gennaio. In ogni caso, sempre forza Napoli».