«La situazione che abbiamo trovato nei cimiteri cittadini, in alcuni casi teatri di nefandezze e infiltrazioni malavitose, è stata determinata dagli uomini, dalla politica che ha governato negli anni passati la città». Con queste parole il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha commentato la riforma dei cimiteri illustrata durante la giornata di ieri.
«La politica – ha affermato il sindaco – è stata collusa, si è girata dall’altra parte e non ha avuto il coraggio e la volontà di intaccare un sistema anche criminale oltre che profondamente immorale. Questa amministrazione – ha aggiunto – invece respinge i sistemi affaristici e clientelari e, allo stesso tempo, agisce per portare da un lato risorse economiche nelle casse comunali e dall’altro per evitare che i cittadini, soprattutto le fasce deboli, in un momento difficile, debbano rivolgersi a qualcuno per ottenere ciò che è un diritto».
Il Comune di Napoli riforma il «sistema cimiteri» con il duplice obiettivo di essere al fianco dei cittadini nel difficile momento del lutto e per dire basta a eventuali speculazioni.
In questa direzione si muovono diversi provvedimenti presi dall’amministrazione comunale tra cui la stretta relativa alle imprese funebri che per poter esercitare il servizio nei cimiteri partenopei dovranno possedere l’abilitazione rilasciata dal Comune che attiverà «procedure più efficaci di verifica dei requisiti». Con questo atto, l’amministrazione intende «interdire in via definitiva» dallo svolgimento dell’attività funebre le imprese che non saranno in regola con le autorizzazioni. Per quanto riguarda il servizio al cittadino, l’ente comunale ha ripristinato i funerali pubblici comunali prevedendo anche il trasporto funebre e la gestione dei servizi mortuari sarà affidata, con bando a evidenza pubblica dello scorso 24 dicembre, a ditte specializzate che «agiranno in nome e per conto del Comune» e a tariffe «trasparenti e calmierate» da pagare «esclusivamente» agli uffici comunali. Il cittadino che si recherà al cimitero, dunque, troverà – come spiegato dall’assessore Alessandro Fucito – personale con «divisa e cartellini identificativi» a cui rivolgersi per inumazioni, tumulazione, esumazione e estumulazione. Le ditte vincitrici del bando agiranno – come sottolineato da Fucito – «sia nelle aree definite comunali che in quelle gestite da soggetti privati».
Inoltre, per risolvere il problema della disponibilità limitata de loculi, verranno introdotte due novità sostanziali: ad aprile sarà inaugurato il crematorio nel cimitero di Poggioreale; per chi invece preferisca il tradizionale loculo, sono in via di realizzazione gli ampliamenti dei cimiteri territoriali per un’offerta complessiva di 30mila tra loculi e manufatti, mentre nel cimitero di Poggioreale per 4 mila loculi e 3mila fosse del Fondo Zevola.
Per quanto riguarda il contrasto all’abusivismo e alla compravendita di manufatti, il Comune – come evidenziato dal dirigente Andrea De Giacomo – ha lavorato in sinergia con la Procura e, a seguito di sentenze, ha avviato l’acquisizione al patrimonio pubblico di manufatti che saranno messi in vendita attraverso bandi pubblici come già previsto per i 50 loculi della Cappella della Legalità inaugurata a dicembre 2015.
Regole certe non solo per le procedure di sepoltura, ma anche sul fronte dell’illuminazione votiva il cui servizio sarà affidato in concessione con gara pubblica. Si stima che l’ente comunale a fronte dei 350mila euro annui che riceveva dal precedente concessionario, otterrà un canone annuo di «almeno» 3 milioni e 600mila euro. Nel bando inoltre è prevista anche la creazione di un’anagrafe cimiteriale «realizzata senza costi aggiuntivi» e l’installazione di un sistema di videosorveglianza per controllare i varchi del cimitero di Poggioreale e l’area degli Uomini illustri per contrastare il fenomeno dei furti.