La fontana del Sebeto si trova a Mergellina, in piazza Sermoneta. E’ detta anche ‘fontana Fonseca’ dal nome di Manuel de Zùnica y Fonseca conte di Monterey, vicerè di Napoli dal 1631 al 1637, che ne ordinò la costruzione.
Oggi, come risulta dal sito:”La fontana si presenta allo stato in un notevole stato di abbandono: l’impianto idrico non è in funzione; l’impianto di illuminazione esterno, realizzato con proiettori inseriti in apposite nicchie realizzate nella pavimentazione antistante il monumento stesso, è stato fortemente vandalizzato unitamente ai cristalli di chiusura di tali nicchie, due delle quali sono state puntualmente transennate; nel luglio scorso si è verificato il distacco di una lastra di marmo di rivestimento della parte posteriore di uno dei due obelischi laterali e pertanto l’intera area circostante è stata interdetta all’accesso e al passaggio. La parte monumentale della fontana e graffiti con evidente penetrazione del colore sia sulla parte basamentale in piperno che sui rivestimenti in marmo, lesioni alle statue presenti, con parziale mancanza di parti scultoree.” Per provvedere al restauro della fontana sono necessari 90.000 euro, così come calcolato di comune accordo dal Comune di Napoli e dalla Sovraintenza.
Il gruppo ”Napoli Retrò”, attivo su Facebook per la ricerca e conservazione di foto storiche della città metropolitana di Napoli, si è assunto il compito di raccogliere la detta somma tra i propri iscritti e simpatizzanti.
INFORMAZIONI SU COME EFFETTUARE L’EROGAZIONE LIBERALE
Beneficiario: Comune di Napoli – Tesoreria comunale
IBAN: IT94S0101003593100000460026
SWIFT BIC: IBSPITNA
Causale: “Art Bonus – Erogazione Liberale per Comune di Napoli, Fontana del Sebeto”
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La fontana del Sebeto venne costruita intorno al 1635 da Cosimo e Carlo Fanzago. Da antiche monete, datate tra il V e il IV secolo a.C. si è rilevato che il nome ‘Sebeto’ deriva dal greco ‘Sepeithos’ che significa ‘andare con impeto’. Ciò conferma il significato della fontana come una dedica a un dio fluviale. Il fiume Sebeto era già scomparso all’epoca della sua costruzione, forse a causa della crescita della città o per sconvolgimenti naturali dovuti a terremoti ed eruzioni vulcaniche. Il Sebeto infatti nasceva dalle Sorgenti della Bolla,alle falde del Monte Somma ed arrivato nella zona delle paudi, si divideva in due bracci. Il primo proseguiva fino alla base di monte Echia, mentre l’altro raggiungeva il mare passando sotto il ponte della Maddalena.
La fontana originariamente si trovava incassata nel tratto di muro della via Guzmana, oggi via Cesario Console, di fronte alla Chiesa di Santa Lucia. Fu rimossa da questa sede nel 1900, quando vi fu il riassetto del Borgo e la colmata a mare. Rimasta smontata nei depositi comunali, venne sistemata dove è ora nel 1939. In questa occasione fu dotata di un fondale liscio e di una targa che ne ricorda la storia.
La fontana ha una base in marmo sopra uno zoccolo di piperno. Al centro vi è un arco con colonne, al di sotto del quale è semidisteso il dio Sebeto, nelle sembianze di un vecchio un po’accigliato, poggiato sul fianco destro. Al di sotto del dio,vi è la vasca maggiore nella quale gettano acqua dei mostri marini. Ai due lati vi sono due vasche minori, alimentate dall’acqua degli otri che due tritoni portano sulle spalle. Le vasche hanno forma di conchiglie. Al di sopra dell’arco vi sono gli stemmi del re, del vicerè e della città.
Ai due lati della fontana vi sono due obelischi, in cima ai quali originariamente vi erano due stelle ora scomparse.