Tradito dal suo sogno di essere una celebrità, dalla voglia di diventare una storia da raccontare. “El Chapo”, il maggiore narcotrafficante messicano è stato catturato nuovamente dopo una seconda latitanza, lunga 6 mesi, successivamente all’evasione dal carcere in cui si trovava.
Il boss era impegnato nel progetto che aveva deciso lui stesso di realizzare con l’aiuto di diversi produttori e attori; ovvero un film autobiografico. Film in cui sembra volesse raccontare proprio le sue diverse fughe dal carcere, ritenute da lui di rilievo poiché effettuate tramite lunghissimi tunnel sotterranei.
Un primo comunicato stampa afferma che l’arresto è avvenuto grazie alla denuncia di un cittadino che dopo aver osservato movimenti ambigui nel quartiere in cui viveva a Los Mochis si è messo in contatto con la Marina, a differenza di quanto invece afferma il presidente Pena Nieto secondo cui l’arresto è stato effettuato tramite un intenso lavoro d’intelligence. Tra l’altro ci si chiede come sia possibile che il latitante sia riuscito a portare a termine un’intervista a Sean Penn e a Kate Del Castillo, rispettivamente attore statunitense e messicana. Il governo, invece, spiega che proprio tramite le intercettazioni in cui il boss si è messo in contatto con gli attori è stato possibile iniziare l’operazione. La popolazioni è anche incuriosita dal perché Guzman è stato spedito nello stesso carcere dal quale era fuggito nonostante si pensi che il boss possa avere in quel luogo diversi complici che rendono possibili le sue fughe.
Insomma sono diversi i punti su cui bisogna ancora far chiarezza e che lasciano pensare che questa ambigua storia avrà un seguito.
Tradito dal suo sogno di essere una celebrità, dalla voglia di diventare una storia da raccontare. “El Chapo”, il maggiore narcotrafficante messicano è stato catturato nuovamente dopo una seconda latitanza, lunga 6 mesi, successivamente all’evasione dal carcere in cui si trovava.
Il boss era impegnato nel progetto che aveva deciso lui stesso di realizzare con l’aiuto di diversi produttori e attori; ovvero un film autobiografico. Film in cui sembra volesse raccontare proprio le sue diverse fughe dal carcere, ritenute da lui di rilievo poiché effettuate tramite lunghissimi tunnel sotterranei.
Un primo comunicato stampa afferma che l’arresto è avvenuto grazie alla denuncia di un cittadino che dopo aver osservato movimenti ambigui nel quartiere in cui viveva a Los Mochis si è messo in contatto con la Marina, a differenza di quanto invece afferma il presidente Pena Nieto secondo cui l’arresto è stato effettuato tramite un intenso lavoro d’intelligence. Tra l’altro ci si chiede come sia possibile che il latitante sia riuscito a portare a termine un’intervista a Sean Penn e a Kate Del Castillo, rispettivamente attore statunitense e messicana. Il governo, invece, spiega che proprio tramite le intercettazioni in cui il boss si è messo in contatto con gli attori è stato possibile iniziare l’operazione. La popolazioni è anche incuriosita dal perché Guzman è stato spedito nello stesso carcere dal quale era fuggito nonostante si pensi che il boss possa avere in quel luogo diversi complici che rendono possibili le sue fughe.
Insomma sono diversi i punti su cui bisogna ancora far chiarezza e che lasciano pensare che questa ambigua storia avrà un seguito.