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Arrestato “El Chapo”, eppure bisogna ancora fare chiarezza.

Redazione Napolitan di Redazione Napolitan
14 Gennaio, 2016
in News
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Arrestato “El Chapo”, eppure bisogna ancora fare chiarezza.
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Unknown

Tradito dal suo sogno di essere una celebrità, dalla voglia di diventare una storia da raccontare. “El Chapo”, il maggiore narcotrafficante messicano è stato catturato nuovamente dopo una seconda latitanza, lunga 6 mesi, successivamente all’evasione dal carcere in cui si trovava.
Il boss era impegnato nel progetto che aveva deciso lui stesso di realizzare con l’aiuto di diversi produttori e attori; ovvero un film autobiografico. Film in cui sembra volesse raccontare proprio le sue diverse fughe dal carcere, ritenute da lui di rilievo poiché effettuate tramite lunghissimi tunnel sotterranei.

Considerato come il narcotrafficante più ricco del mondo, il boss è stato catturato nella giornata dll’8 gennaio a Los Mochis.
Soddisfatto il presidente Pena Nieto che nel luglio scorso, di fronte alla fuga del boss si è trovato in una situazione imbarazzante poiché evidente ai molti che la fuga era stata possibile tramite la complicità di chi avrebbe dovuto garantire massima sicurezza nel carcere di El Altiplano.
Secondo le prime ricostruzioni dei fatti, El Chapo è stato catturato al termine di uno scontro a fuoco contro gli uomini del boss, cinque dei quali sono morti nella sparatoria.
Successivamente all’arresto sono stati sequestrati quattro veicoli, dei quali due blindati, otto armi, un lanciarazzi ed una grande somma di dollari.
Il tutto però non si è concluso con l’arresto, infatti, anche se in manette, il boss, ha comunque voluto mettere in imbarazzo le autorità messicane evidenziandone tutti i limiti. Diversi sono gli elementi che in questa storia ancora non quadrano.

Un primo comunicato stampa afferma che l’arresto è avvenuto grazie alla denuncia di un cittadino che dopo aver osservato movimenti ambigui nel quartiere in cui viveva a Los Mochis si è messo in contatto con la Marina, a differenza di quanto invece afferma il presidente Pena Nieto secondo cui l’arresto è stato effettuato tramite un intenso lavoro d’intelligence. Tra l’altro ci si chiede come sia possibile che il latitante sia riuscito a portare a termine un’intervista a Sean Penn e a Kate Del Castillo, rispettivamente attore statunitense e messicana. Il governo, invece, spiega che proprio tramite le intercettazioni in cui il boss si è messo in contatto con gli attori è stato possibile iniziare l’operazione. La popolazioni è anche incuriosita dal perché Guzman è stato spedito nello stesso carcere dal quale era fuggito nonostante si pensi che il boss possa avere in quel luogo diversi complici che rendono possibili le sue fughe.

Insomma sono diversi i punti su cui bisogna ancora far chiarezza e che lasciano pensare che questa ambigua storia avrà un seguito.

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Unknown

Tradito dal suo sogno di essere una celebrità, dalla voglia di diventare una storia da raccontare. “El Chapo”, il maggiore narcotrafficante messicano è stato catturato nuovamente dopo una seconda latitanza, lunga 6 mesi, successivamente all’evasione dal carcere in cui si trovava.
Il boss era impegnato nel progetto che aveva deciso lui stesso di realizzare con l’aiuto di diversi produttori e attori; ovvero un film autobiografico. Film in cui sembra volesse raccontare proprio le sue diverse fughe dal carcere, ritenute da lui di rilievo poiché effettuate tramite lunghissimi tunnel sotterranei.

Considerato come il narcotrafficante più ricco del mondo, il boss è stato catturato nella giornata dll’8 gennaio a Los Mochis.
Soddisfatto il presidente Pena Nieto che nel luglio scorso, di fronte alla fuga del boss si è trovato in una situazione imbarazzante poiché evidente ai molti che la fuga era stata possibile tramite la complicità di chi avrebbe dovuto garantire massima sicurezza nel carcere di El Altiplano.
Secondo le prime ricostruzioni dei fatti, El Chapo è stato catturato al termine di uno scontro a fuoco contro gli uomini del boss, cinque dei quali sono morti nella sparatoria.
Successivamente all’arresto sono stati sequestrati quattro veicoli, dei quali due blindati, otto armi, un lanciarazzi ed una grande somma di dollari.
Il tutto però non si è concluso con l’arresto, infatti, anche se in manette, il boss, ha comunque voluto mettere in imbarazzo le autorità messicane evidenziandone tutti i limiti. Diversi sono gli elementi che in questa storia ancora non quadrano.

Un primo comunicato stampa afferma che l’arresto è avvenuto grazie alla denuncia di un cittadino che dopo aver osservato movimenti ambigui nel quartiere in cui viveva a Los Mochis si è messo in contatto con la Marina, a differenza di quanto invece afferma il presidente Pena Nieto secondo cui l’arresto è stato effettuato tramite un intenso lavoro d’intelligence. Tra l’altro ci si chiede come sia possibile che il latitante sia riuscito a portare a termine un’intervista a Sean Penn e a Kate Del Castillo, rispettivamente attore statunitense e messicana. Il governo, invece, spiega che proprio tramite le intercettazioni in cui il boss si è messo in contatto con gli attori è stato possibile iniziare l’operazione. La popolazioni è anche incuriosita dal perché Guzman è stato spedito nello stesso carcere dal quale era fuggito nonostante si pensi che il boss possa avere in quel luogo diversi complici che rendono possibili le sue fughe.

Insomma sono diversi i punti su cui bisogna ancora far chiarezza e che lasciano pensare che questa ambigua storia avrà un seguito.

Tags: arrestobossEl ChapoGuzmanlatitanzaMarina messicanamessiconarcotrafficantePena NietoSean Penn
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