Uccide la madre perchè lo voleva fuori dall’Isis. Accade a Raqqua, città a nord della Siria, posta continuamente sotto assedio dal regime del terrore del Califfato.
Una mamma è stata trascinata in strada e trucidata dal figlio 21enne, perchè gli aveva chiesto di lasciare il gruppo terroristico, tornando alla vita normale. Accusandola di apostasia, Ali Saqr al-Qasem ha giustiziato così in piazza, la donna che lo ha generato, Lina Qassem, di 35 anni.
L’ha trascinata davanti all’ufficio postale dove lavorava e lapidata sotto gli occhi della gente inerme nell’assistere a quella truce scena. Secondo una particolare versione dei fatti, la donna è stata uccisa perché alawita, branca dello sciismo a cui appartengono i clan al potere in Siria da circa mezzo secolo.
A Raqqa, posta sotto continui assalti russi e bombardamenti aerei degli Stati uniti, si respira clima di altissima tensione. Gli attivisti, impegnati a monitorare le violazioni commesse dai jihadisti, sono spesso considerati spie degli americani. A nulla intanto servono le rivolte popolari che nelle città oltre l’Eufrate, si oppongono alla decisione dei jihadisti di inviare ragazzi al fronte.