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10 gennaio 1971: il mondo della moda piange la scomparsa di Coco Chanel

Redazione Napolitan di Redazione Napolitan
10 Gennaio, 2016
in Arte & Spettacolo
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10 gennaio 1971: il mondo della moda piange la scomparsa di Coco Chanel
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chanel1Per citare uno dei tanti aforismi scritti da Coco Chanel “la moda passa lo stile resta.”

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Pensando a una delle sue tante citazioni, e tornando indietro nel tempo, ci rendiamo conto allo stato attuale che questa donna vissuta nel periodo della Belle Epoche, ha veramente anticipato i tempi di una vera e propria emancipazione femminile.

Il suo vero nome Gabrielle Bonheur Chanel. Una donna determinata e rivoluzionaria, segno zodiacale leone, nata il 19 Agosto 1983 e morta il 10 Gennaio 1971.

Le origini della sua famiglia sono povere il padre un venditore ambulante che sposa la madre solo dopo averla concepita, così come la sorella Julie. Ma la madre di Coco a causa di numerose gravidanze si ammalò e morì a seguito di una febbre e per un attacco di asma. Le due sorelle sono quindi affidate alle suore della congregazione del Sacro Cuore. Da ciò deriva l’eleganza ed il rigore degli abiti bianchi e neri di Coco nello stile semplice e monacale.

Al compimento del 18° anno di età Coco inizia a lavorare come commessa presso la bottega di maglieria e biancheria, la Maison Grampayre, e qui mette in pratica le lezioni di cucito apprese dalle suore e presso la zia Luise. Ma la svolta nella vita di Coco si ha con l’incontro con il suo primo uomo, Etienne de Balsan.

L’incontro avvenne in un caffè concerto di Mulin. Lui figlio di imprenditori tessili ed ufficiale di cavalleria, fu il primo finanziatore ufficiale di Gabrielle, in arte Coco Chanel. Coco si trasferì nel suo castello a Royallieu nel 1908, e la storia durò sei anni. Ben presto al castello Coco imparò a convivere anche con l’altra amante di Balsan, Emilienne d’Alecon, che lo lasciò poi per un fantino. Ben presto Coco imparò ad amare e apprezzare la vita da cavallerizza. E proprio la vita equestre è l’ispirazione per i pantaloni da cavallerizza e le cravattine in maglia.

Nonostante Balsan non comprendesse la voglia di lavorare ed il genio creativo di Coco le permise, presso il suo appartamento parigino, di creare cappellini. Così nel 1909 comincia la carriera. In un’epoca in cui le donne indossano ancora cappelli sontuosi ed ingombranti fatti di piume di struzzo o con la struttura di sostegno chiamata Pompadour, i suoi cappellini semplici di paglia con ornamenti di fiori in raso o piume fanno scalpore. La sua prima cliente, fu l’altra amante di Balsan Etienne, che indossò una sua creazione come capellino all’ippodromo di Longchamp.

Ma l’amore della sua vita ed il suo vero finanziatore, Boy Capel, Coco lo incontrò presso la residenza del suo amante. Boy era in industriale di Newcaste il quale a differenza di Balsan, capì subito il talento che si celava nella sua donna e l’incoraggiò. I due andarono a vivere insieme a Parigi e Capel le anticipò i soldi per permetterle di aprire la sua prima boutique. I due però non si sposarono mai a causa del divario sociale che li separava.

Boy chiese a Coco di scegliere tra il lavoro e l’amore, informandola che a causa delle loro “differenze sociali” avrebbe sposato un’altra donna. Inconsapevole Coco scelse così il lavoro. Nel 1912 inzia a vendere anche altri capi di abbigliamento come maglioni, gonne e alcuni vestiti. Non si definiva una sarta ma semplicemente “una creatrice di moda”. Oggi si direbbe una stilista. Il suo estro deriva dalla stoffa. Non disegna con la matita, ma crea l’abito tagliandolo. Lo mette sul manichino con le spille, se la ispira, lo fa cucire, altrimenti lo annulla e tenta di crearne un altro.

L’onore di indossare il primo vestito di Chanel lo si deve a Suzanne Orlandi. Un abito in velluto nero, ornato da un semplice colletto bianco. Coco sosteneva che il nero, così come il bianco “sono assoluti e di estrema eleganza.” Gli altri colori utlizzati nel corso delle sue creazione da Coco sono il beige, il grigio ed il blu marine. Nel 1913 a Deauville, nota località balneare situata nel mezzo di un lussuoso Casinò e L’hotel Normandie, Coco apre un altro negozio.

Si ispira ai marinai che vede al lavoro ed inizia a creare maglioni con lo stesso scollo. A differenza della “Bella Epoche”, ricca di bustini e corpetti, il suo stile è unico e prende spunto dalla vita comune delle persone che la circondano. Lo stile di Chanel non attinge quindi alle classi più povere, ma ha origine proprio dal genere umano. Nell’estate del 1914 scoppia la guerra, Coco pensa di chiudere, ma notizie segrete, fattele giungere da Capel, le dicono di non abbandonare l’attività.

Molti furono richiamati alla guerra. Il negozio di Chanel resiste essendo l’unico in grado di fornire capi d’abbigliamento adatti ad ogni esigenza. Nei cinque laboratori che Coco aveva aperto nel 1916, sessanta sarte confezionavano abiti per le ricche signore spagnole. Ma la svolta epocale Coco la ottiene nel 1917 quando decide di acquistare una partita di jersey dall’industriale tessile, Jean Rodier con il quale realizza i suoi capi.

Sin a quel momento questo tessuto era impiegato soltanto per creare biancheria. Fu così una vera e propria novità e ancora oggi Chanel è nota per le sue creazioni in jersey. Da questo momento in poi entra nel mondo con prepotenza lo “Style Chanel”. Lo stile femminile della donna del 1900 che si affaccia nel mondo del lavoro con eleganza ma con semplicità.

Introduce per la prima volta l’utilizzo dei pantaloni nel guardaroba femminile. Crea un qualcosa che afferma con gusto e sobrietà la propria eleganza femminile, attraverso la rivisitazione in assoluto degli abiti maschili. Un vero contributo all’emancipazione della donna anche attraverso “lo style e il vestito”.

Tags: coco chanelemancipazione femminilegabrielle bonheur chanelmodastoria
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