16 anni e un cammino già ben delineato da percorrere in sella ad uno scooter lungo le vie della periferia più sommessa e dismessa della vita, nel cuore della notte, con il volto coperto da casco e scaldacollo, e in tasca una pistola 7,65 con colpo in canna e pronta a sparare.
Accade a Torre Annunziata, una delle periferie emblema di quel disagio sociale che sovente sfocia nella criminalità under 16 e che confeziona scene da film che fanno raggrinzire le pieghe dell’anima perché estrapolate dalla vita reale, dai palcoscenici del marciapiede. Dopo un inseguimento per i vicolo del rione Carceri, i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata hanno arrestato il minorenne che non si era fermato al posto di blocco. Il giovanissimo, figlio di un affiliato al clan Gionta, guidava senza patente, e in tasca aveva una pistola rubata pronta a sparare.
Ora è stato accompagnato ai Colli Aminei con l’accusa di porto abusivo di arma, ricettazione e guida senza patente.
Come se bastasse questo provvedimento per disegnare una strada diversa lungo le mappe del destino di certi ragazzi.