La giornalista Luciana Esposito, direttore ed editore del nostro giornale, dall’estate scorsa aveva assunto anche la carica di portavoce dei condomini del parco Merola, ovvero, il complesso di palazzi di proprietà del comune di Napoli situato di fronte alla Villa de Filippo di Ponticelli e che accoglie ben tre opere di street art.
Ieri hanno avuto ufficialmente inizio i lavori che porteranno alla realizzazione della quarta opera di street art e il nostro direttore avrebbe dovuto e non solo voluto documentare e raccontare lo svolgimento dell’”opera in corso d’opera”, ma non le è stato reso possibile.
Mentre si trovava nello spiazzale che costeggia l’imponente muro destinato ad accogliere il quarto murales, – così come documentato dalle immagini allegate all’articolo – si è verificato un episodio molto grave che non le ha consentito di svolgere correttamente e serenamente il suo lavoro per preservare l’incolumità della sua persona.
Nei prossimi giorni renderemo pubblico l’increscioso accaduto, per il momento ci preme spiegare ai nostri lettori che non ci è stato reso possibile raccontarvi le emozioni e le evoluzioni dell’opera in corso, così come è stato per le altre realizzate all’interno di quel parco, per ragioni gravi e che esulano dalla nostra volontà.
In questa circostanza, “il muro di Napolitan” resterà grigio, come solo le pagine più spiacevoli da raccontare sanno esserlo.
Ci preme solo sottolineare che, in quel momento, in quel contesto, Luciana non si trovava in veste di portavoce dei condomini del parco Merola, bensì in quella di giornalista presente sul posto per documentare una realtà in corso d’opera.
A noi, membri della sua redazione, appare paradossale ed inaccettabile che una giornalista si veda costretta a rinunciare all’ordinario svolgimento della sua professione per questioni incresciose che esulano dalla sua volontà ed è ancor più inaccettabile che ciò accada mentre sta documentando una realtà positiva, quale la realizzazione di un’opera d’arte, in virtù dei servizi e dei reportage di natura ben più “rischiosa” che portano la sua firma.
Rassicuriamo tutti in merito allo stato di salute del nostro direttore e nei prossimi giorni sarà lei stessa a denunciare pubblicamente quanto le è accaduto.