Era il 19 Dicembre 1996, quando si spense a Parigi il grande attore cinematografico Marcello Mastroianni, a causa di un tumore al pancreas. Artista pluripremiato, forse uno tra gli ultimi esempi di autentico fascino maschile italiano.
Un’icona, un modello , un talento assolutamente incomparabile . Un divo che, nonostante non abbia partecipato a film di massa internazionale, ha sempre sovrastato in popolarità certi personaggi americani ed americanizzati, forse più conosciuti e recensiti dai cinefili del nostro Bel Paese.
Il grande Mastroianni ha prestato, nell’arco della sua carriera, il proprio volto a personaggi sia drammatici che comici, divenendo tra gli anni sessanta e settanta uno degli interpreti italiani più apprezzati anche all’estero. Inevitabile accostare il suo ricordo in coppia con la grandissima Sophia Loren che, quando Marcello scomparse, nel 1996, probabilmente sentì di aver perso quasi una parte di sé con la quale era cresciuta, condividendo anni e anni di vita e lavoro.
Mastroianni è stato candidato per ben tre volte al premio Oscar come miglior attore ed ha vinto due Golden Globe e otto David di Donatello, insieme a otto Nastri D’Argento. Marcello inoltre è l’unico attore, insieme a Jack Lemmon e Dean Stockwell, ad aver ottenuto in due diverse occasioni il Prix D’Interpretation Masculine al Festival di Cannes; e nel 1990 gli è stato conferito il Leone d’oro alla carriera.
Il vero e proprio debutto nel mondo del cinema avvenne nel 1948, con “I miserabili”, di Riccardo Freda, ottenendo al contempo piccole parti in teatro, dapprima con compagnie di dilettanti. Successivamente viene notato dal regista Luchino Visconti, che gli offre il suo primo ruolo da protagonista in “Rosalinda o come vi piace” tratto da Shakespeare e poi in “Un tram che si chiama desiderio”.
Ma l’anno di maggiore importanza per la sua carriera fu proprio Il 1961 con l’uscita del film “Divorzio all’italiana”, commedia noir basata sul delitto d’onore. Il capolavoro, presentato al 15° Festival di Cannes, ottiene il premio per la migliore commedia e risulta essere un trionfo internazionale, consolidando la fama di Mastroianni, che ottiene per la sua interpretazione il Nastro d’argento al migliore attore protagonista, il premio BAFTA al miglior attore straniero, Il Golden Globe per il miglior attore in un film commedia o musicale, insieme alla nomination all’Oscar.
Ma la vera e propria affermazione e consacrazione definitiva arriva per Mastroianni con i due capolavori di Federico Fellini, “La Dolce Vita” del 1960 e il successivo “8 1/2” del 1963, i quali gli conferiranno il successo e l’affermazione personale, insieme alla fama di “latin lover” dalla quale cercherà di difendersi inutilmente fino all’età matura.
L’ultimo impegno rimase la commedia nei teatri italiani, ma a causa dell’aggravarsi dello stato di salute, decise di annullare molte date e successivamente ad un malore, di tornare nel suo appartamento a Parigi, dove si spense il 19 Dicembre 1996, stroncato dalla malattia.
Ad ogni modo Marcello è rimasto e resterà certamente un esempio ineguagliabile di fascino innato e disincantato, non solo fatto di eleganza estetica ma anche di un fortissimo carisma. Maestro di seduzione, Marcello Mastroianni è sempre stato un Casanova riservato, lontano dai riflettori, e forse proprio per questo di un fascino ineguagliabile. Un vero e proprio Don Giovanni, ancor di più perché mai ritenutosi tale, nonostante abbia fatto perder la testa a dive come Silvana Mangano, Dorothy Faye Dunaway e Catherine Deneuve.